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2 commenti:

  1. buonasera
    abbondantemente in ritardo vorrei però fare un commento sul post.
    Premessa...ho sempre votato a destra fino a quando ho votato (2006). Poi, schifato da questo governo e non vedendo nella parte politica opposta nessuno che ritenessi degno della mia fiducia ho rinunciato ad esercitare il mio voto.
    Sono tornato a farlo proprio per il referendum (per il si su tutti i quesiti) perchè li ritenevo molto più importanti (visto che si parlava di argomenti molto rilevanti a mio parere) del mettere altri sederi non meritevoli sulle varie poltrone.
    Purtroppo mi sembra che nelle alte sfere del centrodestra ormai il contatto con la realtà sia saltato del tutto (60% di votanti vogliono dire anche milioni di elettori di quella parte politica.....95% di si mi paiono un "leggero plebiscito").
    Ma soprattutto per me è stata una vergogna l'invito all'astensionismo invece che la difesa delle proprie posizioni, da parte di organi istituzionali (è troppo comodo chiedere il voto per essere eletti e denigrarlo se si ha paura di perdere). Se si era convinti del valore di quelle leggi era un dovere difendere quelle ragioni anche a costo di una possibile batosta (che c'è stata comunque) e non cercare di sfuggire alla scelta popolare (anche se la cosa è legale).
    Ormai la credibilità di questo governo è vicina allo zero, a furia di darsi colpi di zappa sui piedi da solo.
    Nascondere la testa sotto la sabbia non serve a niente (e posso assicurarle che tante persone che conosco, che come me votavano da quella parte la pensano cosi).
    Tutto qui..era solo per esprimere il mio pensiero.
    Grazie

    ps: visto che le avevo scritto altre volte in merito alla raccolta differenziata, le ribadisco comunque il sincero apprezzamento per questo suo impegno che speriamo dia dei grandi risultati (restando a tematiche ambientali come era il nucleare)

    Stefano

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  2. Stefano, le sue considerazioni sono parecchio sensate. Che da qualche parte, nelle alte sfere, si sia perso il contatto con i cittadini è vero. Che ci si aspetti che un Governo difenda le leggi che promulga, è altrettanto comprensibile. Io non mi sono recato alle urne, con convinzione. Perché non ho firmato per questi referendum, non li ho voluti perché ritengo gli argomenti proposti, ognuno per motivi diversi, non trattabili a colpi di si o no e quindi non sono sentito minimamente in dovere di contribuire a far raggiungere il quorum.
    Altri hanno scelto la medesima strada per tattica. Che i "si" sarebbero stati preponderanti era scontato. Che i referendum sarebbero stati validi un po' meno. E' andata diversamente e se ne dovrà tenere conto.
    Ma soprattutto si dovrà tenere conto, a destra come a sinistra, che esiste una rinnovata voglia di partecipazione popolare alle decisioni. Che questa è un'opportunità, non un fastidio. E che se si usano intelligenza, umiltà e serietà si potranno stabilire regole nuove e migliori nel rapporto tra cittadini e politica. Spero che da qualche parte, qualcuno, la lezione l'abbia compresa in questo senso e che si agisca di conseguenza.

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Il blog di Paolo Rovis.
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A Trieste e nel Friuli Venezia Giulia.