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VAL ROSANDRA: SI CHIEDA SCUSA ALLA PROTEZIONE CIVILE.



IN UN DOCUMENTO INEDITO, IL COMUNE,
GESTORE DELLA RISERVA NATURALE DELLA VAL ROSANDRA,
SCRIVE ALLA PROTEZIONE CIVILE:
"TAGLIATE GLI ALBERI PER TUTELARE LA PUBBLICA INCOLUMITA'".

3 aprile 2012

C’è chi si è premurato di produrre lo striscione “NO ALLA PROTEZIONE IN-CIVILE”.
Chi si è fatto bastare un articolo sul giornale per propinare insulti, stabilire colpe, emettere sentenza e condanna.
Chi ancora oggi si compiace di essersi ritrovata servita l’occasione per strumentalizzare il tutto politicamente, inveendo contro la Regione, un suo assessore, la maggioranza che la governa.

E contro la Protezione Civile. “Vandali” è stato l’aggettivo più pacato rivolto a volontari che rinunciano a tempo libero e famiglia per soccorrere popolazioni in difficoltà, ricomporre frane e smottamenti, salvare famiglie dalle alluvioni.

L’intervento in Val Rosandra dei giorni scorsi è stato portato a termine (anche) dai volontari della Protezione Civile. Non so se andava fatto o meno. E non so se si sarebbe potuto o no operare in modi e tempi diversi. A differenza di altri, non sono un tuttologo e quando non conosco la materia mi astengo dal tranciare giudizi.

Ma so che le donne e gli uomini della Protezione Civile hanno fatto esattamente quanto era stato loro richiesto dal gestore della Riserva Naturale.

In fondo alla pagina trovate un DOCUMENTO INEDITO.

Che dimostra come la Protezione Civile sia stata chiamata per “eseguire la pulizia dell’alveo con taglio e asporto delle piante di medio e alto fusto, che ostruiscono il regolare deflusso dell’acqua”. Sono esattamente queste le parole del gestore della Riserva Naturale della Val Rosandra, cioè il Comune di San Dorligo della Valle-Dolina.

Di più, l’intervento è stato richiesto “con il fine di eliminare il pericolo per la pubblica incolumità.

A fronte della richiesta di eliminare un pericolo, con specifica indicazione di asportare gli alberi cresciuti sul greto del torrente, che avrebbe dovuto fare la Protezione Civile? Far finta di niente e, magari, beccarsi anche la responsabilità penale se a seguito di una piena del torrente si fossero verificati danni a persone o cose imputabili alla mancata pulizia dell’alveo?

Quanti avrebbero, in tal malaugurato caso, puntato il dito, accusando di aver ignorato una precisa richiesta istituzionale?

E’ evidente che i volontari della Protezione Civile hanno fatto, anche in questo caso, il loro dovere fino in fondo. In ottemperanza alla funzione loro attribuita: salvaguardare l’incolumità pubblica.

C'è chi li ha chiamati, c'è chi ha rappresentato un pericolo e detto loro cosa fare. In cambio, si sono ritrovati qualche benpensante che li ha definiti incivili e vandali. In mezzo al pavido silenzio di chi li ha allertati e alle becere grida di chi, inseguendo per opportunismo politico una protesta anche comprensibile ma con gli obiettivi sbagliati, ha inteso condurre attacchi partitici anziché spendere qualche parola in difesa loro e della verità dei fatti.

Leggete il documento, redatto il 31 gennaio 2012 (e non 2010 come erroneamente digitato nell'intestazione).

E, poi, spero converrete con me che alle donne e agli uomini della Protezione Civile della nostra Regione e di Trieste va detto “grazie” per il costante impegno a favore della collettività.
E, da parte di qualcuno, per questo specifico episodio, vanno anche formulate doverose scuse.

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About Paolo Rovis

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19 commenti:

  1. Punto 1 sono intevenuti perchè cera una gara d'appalto di 200 mila €, Punto 2, se non sei tuttologo e non conosci la materia, astieniti a dare giudizi, punto 3 se non intervenivano non avrebbero ricevuti i fondi destinati a loro, punto 4 il regolare deflusso delle acque, non significa tagliare alberi di 20 30 anni,(fino prima nessun allarme?) punto 4 che cazzo vuol dire pubblica incolumità ? se mi costruisci una casa sulle sponde di un torrente o fiume... la colpa è del torrente che vuole passare per di la ? o forse è colpa del comune che ha autorizzato la costruzzione.. punto 5 dico grazie (al cazzo) alle donne e gli uomini che hanno, da persone esperte saputo mettere in sicurezza tutti gli abitanti di bagnoli.

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    1. Tralasciando la maleducazione della risposta, perchè non ci si domanda se è corretto che gli alberi di 30 e più anni avessero piantato radici in quei punti considerato che non si è mai fatta una regolare pulizia della zona?

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  2. E' chiaro che le responsabilità sono anche del comune di San Dorligo, ma un'assessore regionale all'ambiente (che ha autorizzato l'intervento e che era presente durante il medesimo), non può esimersi da responsabilità dello scempio; così come la direzione della protezione civile. Inoltre, se l'intervento è stato richiesto a Gennaio, perché effettuarlo con decreto d'emergenza a Marzo, senza neanche un parere tecnico-scientifico e senza una valutazione d'impatto? Si tratta di un Parco Regionale, e sebbene l'ente gestore sia il comune, anche l'assessore all'ambiente della regione dovrebbe tutelarlo (altrimenti potremmo dedurre che avere un assessore regionale sia del tutto inutile). Inoltre la PC in comunicati ufficiali fa sempre riferimento a pulizie ordinarie degli alvei, che però vengono autorizzate con decreto d'emergenza. Ma ordinarie e d'emergenza non sono termini contraddittori? Io un'idea sul perché si intervenga con i decreti d'emergenza (e quindi in deroga alle norme vigenti in materia d'ambiente e d'appalti) ce l'avrei pure, speriamo che la magistratura faccia chiarezza anche su questi aspetti.
    Intanto, più che le scuse alla Protezione Civile, i cittadini si aspettano delle scuse dalla Protezione Civile, dall'assessore Ciriani e dal comune di San Dorligo, tutti co-responsabili di una pulizia getsita male ed effettuata peggio.

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    1. Direi invece che l'assessore Ciriani e la Protezione Civile non devono nessuna scusa perchè hanno svolto il lavoro a loro richiesto. La valutazione sul metodo che è stato loro richiesto verrà fatta in sede opportuna. E' invece grave e molto triste attaccare un organo di fama internazionale come la nostra Protezione Civile soprattutto se a fiancheggiare questi attacchi ci si mette anche il quotidiano locale.

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  3. La richiesta del Comune non assolve la P.C dalla sua responsabilità di esercitare il loro compito in maniera corretta. Un tribunale nella lontana Norimberga nel '45 ha stabilito che la difesa "abbiamo solo obbedito agli ordini" non sussiste, nè per i vertici della P.C. nè per chi ha materialmente eseguito agli ordini.

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    1. Non tiriamo in ballo in modo politicamente speculativo fatti storici che non c'entrano assolutamente nulla con questa vicenda.

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  4. come mai la PC ha tolto le foto dal sito?

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    1. Come mai non si interroga il gestore della Riserva Naturale?

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  5. Egregio Sig. Rovis,
    La vorrei tranquillizzare sul fatto che in Italia non esiste alcuna sindromea che si chiami "Tuttologia": non ne è affetto lei, ma lo stesso vale per molti suoi compatrioti. Quindi, questo suo articolo polemico contro chi si dice contrario all' intervento della Protezione civile nella Val Rosandra, è del tutto privo di senso, oltrecché demagogico. Infatti, tutti coloro che lei chiama oscuramente "tuttologi" sanno bene chi è e come si chiama il responsabile capo della devastazione della Val Rosandra: Luca Ciriani. Devastazione la quale, mi spiace dirglielo, è documentata con video, perfino precedenti al fatto in questione. Lei non può mischiare le carte in tavola, tentando di fare credere l' impossibile, e cioé che, secondo alcuni scellerati contrari alla messa in sicurezza dei cittadini, eccetera, eccetera, sia stata la protezione civile ad agire da sola, e, quindi, per questo la sola a venire infangata: nessuno è stato così ingenuo come lei fa credere nel suo blog, e la teoria della colpa con la quale combattere i "ribelli" non regge più, mi creda. Ognuno si prende le proprie responsabilità, però per fare questo si dovrebbe essere coerenti, merito molto conosciuto, ma anche tristemente noto di non essere di tutti, purtroppo, anche se Tutti ce ne facciamo vanto. Sappiamo bene, quindi, chi sia il direttore ai lavori: è il Presidente Luca Ciriani, che si è preso il merito di diventare assessore alle politiche ambientali, nonostante una laurea in lettere, senza competenze in materia nelle scienze Ambientali. Lei fa anche troppo lunga: scusi ma la retorica del Fascismo per il quale non si offendono gli uomini e le donne che lavorano per il bene del nostro Paese, è patetico.
    Di seguito il link, con video ed interessante presa di posizione contro questa manovra alla carlona che tutto è se non il solito "lavoro pubblico" all' italiana, e che con la Natura centra come i cavoli a merenda, giusto per restare nel tema delle piante e compagnia, del Professore dell' Università degli Studi di Trieste, Pier Luigi Nimis, ordinario di botanica. Lei sa che i botanici sono i massimi esperti nel sapere dove mettere a dimora le piante, e se e quando si debbano e si possano fare interventi sulle stesse, ma soprattutto: di quale tipo? Le posso assicurare che anche molti di più di quanti Lei creda, si stanno stupendo di tanta ignoranza circa il fatto che ci sia ancora chi si permette di tagliare gli alberi, che bloccano l' erosione ed i conseguenti franamenti del terreno. Forse che avete in progetto una bella colata di cemento, anzi: me lo auguro, perché alle prime piogge non attendiamo altro di vedere che razza di luogo "in sicurezza" abbiate creato. La laurea in lettere non sempre garantisce la sensibilità per il gusto, tanto meno per il bello, figuriamoci per il sublime, concetto superato dalla politica alla Milano2 del craxismo pre- berlusconiano, pensiero dominante in Italia, non la Tuttologia. Per ultimo ma non meno importante, esorterei ad evitare le solite vecchie panzane, dette e fatte, del piantare alberi, perché dal fare una piantata di alberi a che si crei un bosco c' è una leggera differenza in termini di creazione nel lunghissimo periodo, egregio Rovis. Quindi poteva risparmiarsi di abbellire la sua paginetta con il documento del Comune incriminato tanto quanto tutti quelli che hanno concorso all' ennesima barzelletta che gli alberi sarebbero pericolosi per la nostra incolumità, e che lascia il tempo che trova: coloro che, siano essi uomini o donne, di partito, di protezione civile, che hanno eseguito l' ordine, hanno sbagliato. E lei, che insiste su estraneità insultando la nostra sensibilità ed intelligenza, dovrà risponderne in sede di campagna elettorale. I suoi colleghi ideologi della distruzione a fini pecuniari, risponderanno alla coscienza, perché svendersi per quattro soldi non ha mai portato bene a nessuno, anzi: porta solo infelicità. Cordiali saluti e Buona Pasqua.

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  6. È di adesso la notizia che si sono chieste le dimissioni di Luca Ciriani. In Friuli Venezia Giulia siamo stanchi della Famiglia Ciriani!

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  7. Egregio Sig. Rovis, il primo commento è molto più "duro" del mio eppure il mio, scritto alle 14:00 e inviato dopo 30 minuti non è apparso. Vorrei sapere chi c' è dietro la "moderazione"?
    La P. C. ha tolto perché il lavoro è stato fatto di nascosto. Chiaro come il sole.

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  8. Ciao Paolo

    Dovresti pure pubblicare la mappa inviata dal geom. Lovriha, tecnico molto bravo e da me stimato per la sua serietà. Nel documento da te pubblicato si parla chiaramente di 300m a monte del ponte in località Bagnoli Superiore e 800m a valle. In questo tratto l'alveo era in condizioni pietose, pieno di tronchi e rami portati dal torrente e con notevoli accumuli di materiale (ghiaia e altro). E' veramente incomprensibile come mai, invece di fare quanto richiesto dal Comune, la Protezione Civile è andata a fare il disastro che ha fatto ben più di 300m a monte del ponte. Quando si pubblica qualcosa bisogna essere più puntuali e completi, se no pare che sei di parte ;-)

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    1. Ciao Marco!

      Più che la mappa puramente indicativa allegata alla lettera, è utile vedere il "Documento di Impianto" disponibile sul sito Cayoeffe.it. È il documento che indica puntualmente e dettagliatamente l'intervento da effettuare, firmato da sindaco e tecnico competente. Mai messe in dubbio professionalità e competenze di alcuno, non ho alcun titolo per farlo. Per quanto a essere di parte, lo sono per definizione. Come te, del resto. Anche se cerco di dare motivazioni oggettive alle mie posizioni. Spero, ogni tanto, riuscendoci. :)

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    2. grandissimo ANONIMO ,ti senti molto forte e grande nascosto ,xchè nn ti metti una bella foto e nome e cognome cosi vedo con che pezzo di cacca dobbiamo confrontarci!!!! xchè nn esci allo scoperto e magari xchè nn ti inizi a sporcare veremente le mani e camicia ( xchè sicuramente vesti una camicia candida) e aiuti quando noi ci facciamo il culo (anche x te) ad aiutare le persone in difficoltà????
      il selvaggio (Adry)

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  9. Effettivamente in questo documento, redatto dalla Protezione Civile e controfirmato da Sindaco e responsabile Ufficio tecnico l'intervento va oltre l'abitato di Bagnoli superiore - Boljunec zgornji konec, cioè oltre i 300m dal ponte stradale inizialmente richiesti dal Comune. Non è chiaro come sia stata apportata la modifica...

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  10. tutti quelli che si lagnano e che insultano la protezione civile abbiano il coraggio di mettere il proprio nome e indirizzo.... che non provino a chiamare il numeri di emergenza perche io come volontario non interverro mai piu in nessun caso in loro proprieta o abitazioni in caso di allagamenti smottamenti ecc.
    che si vergognino loro e che vadano a fare del volontariato che e piu redditizio che stare li fermi in poltrona a insultare gli altri che cercano di fare del bene per la collettivita..

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  11. Buongiorno. No, nessuna scusa alla Protezione Civile; nessuna scusa ai suoi dirigenti, e purtroppo nessuna scusa ai suoi volontari. L'ignoranza non è una giustificazione.

    Unica fra le Regioni vicine (ho consultato le norme di Veneto, Trentino, Lombardia) il FVG esclude i boschi negli alvei da ogni tutela, negando loro la qualifica di bosco. Nulla del genere, appunto, nelle altre Regioni; anzi, cercando nelle norme per la gestione dei fiumi, si trovano facilmente indicazioni di conservare la vegetazione negli alvei, e dove purtroppo mancante, di "rinaturalizzare" gli alvei impiantandola.

    Siamo noi, in Regione, forse più intelligenti degli altri? Gli altri pensano - in accordo con il mondo scientifico - che la vegetazione negli alvei aumenta la sicurezza, soprattutto nei tratti torrentizzi dove il pericolo nasce dalla velocità di scorrimento dell'acqua, e non certo dal ristagno, e noi, unici intelligentoni fra tutti, abbiamo scoperto che non è vero?

    Ora, la Protezione Civile è una grande organizzazione nazionale, e certamente conosce le diverse legislazioni in materia. Ha le spalle forti; non ha nessun motivo di obbedire ciecamente a una richiesta di un piccolo comune, dov'è impossibile che vi siano tutte le conoscenze necessarie. Un piccolo comune può benissimo fare una richiesta sbagliata; ci sono enti superiori apposta per valutarla e correggerla.

    Chi, perchè ha suggerito l'inserimento nella legge regionale di quel codicillo, che andrebbe rimosso quanto prima? Non ho documenti al proposito, ma so che i fiumi creano grandi appetiti, soprattutto per le ghiaie che contengono, appetiti che potrebbero essere ostacolati da vari vincoli. Fossi un politico e avessi accesso ai documenti scritti e alle testimonianze orali, mi piacerebbe capire chi e perchè ha suggerito quell'articolo. Vuole farlo lei per me?

    dott. Alessandro Brollo

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  12. Dott. Brollo, lei lamenta una inadeguatezza legislativa della nostra Regione rispetto ad altre. La prendo in parola, non conosco la normativa specifica e quindi non entro nel merito. Potrebbe anche darsi, però, che a essere carenti siano le leggi delle altre Regioni e che magari l'impossibilità di effettuare, legalmente, alcuni interventi sugli alvei dei fiumi sia una concausa di esondazioni e allagamenti cui assistiamo in varie parti d'Italia. Ipotizzo, naturalmente: sono del tutto inesperto in materia, ma l'obiezione credo ci possa stare.

    Però lei, in un certo modo, mi sta dando ragione. Se si giudica sia la legge regionale a presentare difetti, che c'entrano i volontari di PC, i capisquadra, i dirigenti? Le leggi non le fanno certo loro.

    Ancora: se il Comune, come lei ipotizza, non ha le conoscenze necessarie, come mai gestisce, dal 2006, la Riserva Naturale della Val Rosandra e ha firmato il "Documento di Impianto" in cui si assume la responsabilità dell'intervento, dopo averlo richiesto?

    http://www.cayoeffe.it/Public/data/cayoeffe/201249121550_documento-pulizia-vegetazione-infestante-alvei-2012-torrente-rosandra.pdf

    Infine, se la norma cui lei si riferisce è la LR 64 del 1986, ritengo che chiedersi chi e perché ha o non ha inserito una frasetta, dopo un quarto di secolo dalla sua emanazione, lasci un po' il tempo che trova...

    Grazie per l'intervento, un saluto!

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  13. Purtroppo, come al solito accade spesso nel nostro Bel Paese, si dimentica come anche nelle migliori famiglie vi siano le ... pecore nere :(
    Il fatto che la PC svolga, con il sostegno di tanti volontari VERI compiti veramente essenziali e meritevoli, non la esime dall'essere una famiglia con purtroppo le pecore nere che con i loro titoli sono in grado di fare disastri che PURTROPPO conducono a situazioni come queste dove poi a rimetterci è il vero cuore della PC: i volontari che ricordiamoci non percepiscono alcun compenso e si impegnano con grande dedizione e spirito di sacrificio PURTROPPO alcuni componenti della PC non lavorano gratuitamente. Rendiamoci conto che la PC utilizza E VIVE grazie alla ENORME risorsa del volontariato ma chi poi prende le decisioni operative e direttive PURTROPPO quasi sempre NON è volontario... e non sempre occupa quel posto grazie alle sue vere capacità...

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