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Per Trieste più pulita: alcuni punti del nuovo Regolamento di Igiene Urbana del Comune di Trieste.



Pubblico per una prima informazione, un estratto del nuovo Regolamento di Igiene Urbana del Comune di Trieste che sostituirà quello vigente emanato nel 1992. Il documento integrale si compone di 33 pagine e di 49 articoli. L'iter di approvazione è in corso. Il testo non è da considerarsi definitivo nè esaustivo. L'atto deve infatti venire votato dal Consiglio comunale, che potrà apportarvi eventuali modifiche o integrazioni.
Il testo definitivo, all'atto della sua entrata in vigore, sarà reperibile online sul sito del Comune di Trieste e.. anche su questo blog. Buona lettura!

I contenitori posizionati sul territorio comunale sono collocati, di norma, ad una distanza non superiore a 300 metri dalle utenze servite.

Il limite della distanza dei 300 metri deve essere verificato tenendo conto del tragitto più breve, regolarmente percorribile a piedi, partendo dall’accesso della proprietà privata sede dell’utenza fino al più vicino contenitore.
Le utenze possono richiedere “contenitori dedicati” da collocare all’interno delle proprie aree private. Il Gestore, valutate le richieste in funzione dell’organizzazione del servizio, potrà accoglierle addebitando, ai richiedenti, i maggiori oneri derivanti dalla “personalizzazione” del servizio, che verranno quantificati secondo un tariffario approvato dal Comune.

Nel caso di attuazione di strumenti urbanistici particolareggiati di iniziativa pubblica o privata, nell’ambito del progetto delle opere di urbanizzazione primaria, così come, in generale, nei casi di nuove costruzioni/ristrutturazioni pubbliche o private, devono essere previsti, obbligatoriamente, gli spazi per la realizzazione delle “isole ecologiche” destinate al posizionamento dei contenitori dei rifiuti urbani ed assimilati, sulla base di standard predisposti dal Gestore del servizio, d’intesa con il Comune, in relazione alla densità edilizia, alle caratteristiche del territorio ed alle modalità di esecuzione del servizio. Per tali “isole ecologiche” potranno anche essere previste, d’intesa con il Gestore del servizio, sistemazioni in impianti interrati.

I rifiuti per i quali è reso obbligatorio il conferimento nei contenitori stradali in modo differenziato sono i seguenti:
carta e cartone (fogli, giornali, quaderni, libri, imballaggi in carta e cartone, cartoni per bevande, cartone in pezzi, ecc.) (CER 200101, CER 150101);
imballaggi in vetro (bottiglie e vasetti di vetro, ecc.) ( CER 150107, CER 200102);
lattine (lattine di alluminio, barattoli e scatolette in banda metallica) (CER150104) ;
imballaggi in plastica (bottiglie e flaconi di plastica, vaschette per alimenti anche in polistirolo, ecc.) (CER 150102, CER 200139);
indumenti usati (capi di abbigliamento in buone condizioni, accessori, scarpe, borse, biancheria per la casa) (CER 200110);
pile (pile esauste ed accumulatori di telefoni cellulari) (CER 200134);

I rifiuti urbani o assimilati agli urbani, non ingombranti, da conferire nei contenitori stradali, devono essere preventivamente chiusi in sacchi o simili al fine di evitare la loro dispersione accidentale o il diffondersi di polveri o cattivi odori.

Nell’eventualità della presenza di parti taglienti o acuminate nei rifiuti indifferenziati da conferire nei contenitori stradali, le stesse devono essere avvolte con idonei materiali protettivi o comunque trattate in modo da garantire l’incolumità degli addetti nelle operazioni di raccolta, recupero o smaltimento.

E’ obbligatorio ridurre il volume dei rifiuti da imballaggio in cartone, spezzettandoli o piegandoli, prima di conferirli negli appositi contenitori stradali della raccolta differenziata.

Dopo l’introduzione dei rifiuti nei contenitori stradali è obbligatorio provvedere alla chiusura dei coperchi di questi ultimi.

Nel caso in cui i contenitori abituali risultino colmi è fatto obbligo di servirsi di quelli con capienza disponibile, con il divieto di lasciare rifiuti al suolo.

E’ vietato rovistare all’interno dei contenitori stradali (cassonetti, “bottini”, ecc.) e sottrarre materiale dai rifiuti ivi conferiti.

E’ vietato il conferimento al servizio pubblico di raccolta istituito dal Comune di Trieste di rifiuti prodotti al di fuori del suo territorio e/o la cui gestione ricada nella competenza di altri soggetti.

L’obbligatorietà del conferimento in modo differenziato dei rifiuti tramite i contenitori stradali si applica a partire dalla data del 01.01.2011.

E’ vietato gettare a terra qualsiasi tipo di rifiuto anche di moderate dimensioni (cartacce, mozziconi di sigarette, biglietti, lattine, bottiglie, ecc.).

E’ vietato l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo.

E’ vietato gettare rifiuti, materiali o oggetti di qualsiasi natura, nonché versare acque putride, liquidi colorati o oleosi, nelle caditoie, nelle griglie o lungo le cunette stradali.

Nei cestini stradali è vietato conferire rifiuti pericolosi, rifiuti di origine domestica o quelli prodotti da attività commerciali o di servizio.

Nei posaceneri associati ai cestini stradali, ove presenti, possono essere conferiti esclusivamente mozziconi di sigarette/sigari opportunamente spenti.

E’ vietato rovistare all’interno dei cestini stradali e sottrarre materiale dai rifiuti ivi conferiti.

Salvo specifico permesso da parte del Gestore, è vietato apporre materiale propagandistico di qualsiasi natura sui cestini stradali.

E’ vietato tracciare scritte o segni di qualsiasi genere sui cestini stradali.

E’ vietato manomettere o danneggiare i cestini stradali.

E’ vietato lo spostamento, anche temporaneo, da parte di soggetti diversi dal Gestore, dei cestini stradali dalla loro sede predefinita.

E’ vietato lordare il suolo pubblico con liquidi o materiali imbrattanti o maleodoranti.

E’ vietato lordare il suolo pubblico con minzioni e/o deiezioni umane.

I proprietari o i detentori a qualsiasi titolo di animali, compresi i conduttori incaricati anche momentaneamente della loro custodia, hanno l’obbligo di raccogliere le deiezioni prodotte dagli stessi sul suolo pubblico o di uso pubblico dell’intero territorio comunale (vie, piazze, aiuole ed aree verdi in generale, comprese quelle eventualmente destinate agli animali stessi).

I soggetti di cui al precedente comma, che si trovano a condurre animali su un’area pubblica o di uso pubblico, hanno l’obbligo di essere muniti di apposita paletta, sacchetto o altro adeguato strumento con il quale devono provvedere a raccogliere le deiezioni prodotte dagli animali stessi. Tali oggetti devono essere esibiti su richiesta della Polizia Municipale, delle Guardie Ambientali o di altri soggetti autorizzati.
Le deiezioni raccolte, ben chiuse in sacchetti, dovranno essere conferite nei contenitori stradali per rifiuti (cassonetti, “bottini” o cestini).

I soggetti di cui al precedente comma hanno l’obbligo di impedire che gli animali urinino su portoni, porte e vetrine dei negozi, autoveicoli e motoveicoli.

Derogano agli obblighi di cui sopra i soggetti non vedenti, gli ipovedenti o i portatori di handicap fisico o psicologico, adeguatamente “certificato”.

I titolari di pubblici esercizi sono tenuti, ferme restando le disposizioni previste per le occupazioni del suolo pubblico, a posizionare, a propria cura e manutenzione, all’interno dell’area di competenza un adeguato numero di contenitori portarifiuti e di posacenere destinati a raccogliere i rifiuti ed i mozziconi di sigaretta prodotti durante l’orario di attività.

In particolare, i posacenere dovranno essere collocati :
- almeno uno in corrispondenza di ogni ingresso del pubblico esercizio;
- uno su ogni tavolo e/o postazione “poggiabicchieri - poggiagomiti” eventualmente esistente all’esterno;

I rifiuti prodotti nel corso delle manifestazioni dovranno essere raccolti in modo differenziato o comunque secondo le indicazioni del Gestore. Gli stessi sono da considerare rifiuti urbani. Il loro avvio a recupero o a smaltimento restano a carico del Comune di Trieste.
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29 commenti:

  1. un po' pochino assessore. per non parlare del titolo fuorviante, visto che l'attività dell'inceneritore non verrà a diminuire.

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  2. L'ho fatto apposta. Così, quando sarà il Gruppo Beppe Grillo ad amministrare la città, potrà far meglio.

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  3. Lei sì che è il mio assessore preferito...;-)

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  4. "caro" assessore basta molto ma molto meno per fare meglio di lei.

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  5. Probabile. Quando l'avrà dimostrato le darò ragione.

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  6. si faccia una camminata in via Locchi, conti le deiezioni dei cani, conti le multe. poi ne chieda conto alla polizia municipale (stessa via). sono certo che sarà capace di trovare la risposta da solo.

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  7. Vede, signore o signora senza nome, in primis chieda lei conto ai suoi vicini di casa maleducati. Secondo: segnali la situazione compiutamente agli organi di vigilanza, anziché brontolare anonimamente su un blog.
    Infine, le ricordo che io non sono un vigile urbano, nè ho alcuna delega sulla polizia municipale.

    Questo post informa sulle regole e sulle novità (alcune, non tutte) che ho introdotto per migliorare la qualità urbana. Rilevato che sull'argomento non ha nulla da obiettare, presumo che lei approvi il mio operato e di questo la ringrazio.

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  8. Da proprietario e conduttore di cagnolino, approvo pienamente le parti della norma che riguardano i nostri amici pelosi. Di fatto, per me non cambia nulla, pur rendendomi conto di essere tra i pochi che anche in assenza di divieti e sanzioni specifiche ha sempre avuto cura di raccogliere quanto depositato dal quadrupede, così come ho sempre evitato di fargli "marcare" auto, moto, portoni e vetrine.

    Detto questo, però, mi piacerebbe molto se ci potesse essere un occhio di riguardo "istituzionale" anche per noi proprietari di cani. Che sono in 12.000 censiti a Trieste, credo quindi un campione rilevante - mettiamoci le famiglie, di residenti in città che vivono con un quattrozampe e lo portano in giro ce ne saranno minimo 20.000. Una bella fetta di elettorato, tra l'altro.

    Ebbene, tutti questi cittadini, nell'intera zona centrale della città, non hanno a disposizione un'area cani che sia una. In ogni parco, giardino, aiuola, campeggiano i divieti. Solo tra via Udine e viale Miramare, sopra il parcheggio, nel giardino è stata recintata una piccola parte da adibire a zona sgambatura per i cani. Tutto il resto, zero. E anche questo è decisamente incivile, esattamente come chi fa sporcare il cane dove non dovrebbe, specie se confrontato con qualunque altra area urbana sopra i 200.000 abitanti.

    Si arriva addirittura a vietare l'ingresso ai cani, pur con guinzaglio e accessori di pulizia vari, al più grande (e unico) giardino pubblico del centro, quello di via Giulia. Ecco, questa ultima gradirei mi venisse spiegata. Il parco è grande, e costantemente semideserto a parte qualche anziano panchinaro e i pochi bimbi sopravvissuti al tempo pieno e ai videogiochi. Il primo che ritaglia un 20x30, tipo 500 mq, in un angolo di quel giardino, e ci fa un'area cani (come ce ne sono, ripeto, in tutte le città civili) simile a quella recentemente inaugurata al lido di Muggia, avrà la mia riconoscenza e quella di altre ventimila persone. Ma forse chiedo troppo. Lasciar semplicemente entrare i pelosi al parco, però, con guinzaglio, museruola, palette e sacchetti, pure il pannolone se volete, non mi sembra un'impresa. Ci pensi, Assessore, se può. Anche perchè non è possibile solo vietare, bisogna anche offrire alternative.

    Mi scuso per la lunghezza del commento-sfogo, e Le auguro buon lavoro.
    L.B.

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  9. caro Assessore, io non devo chiedere conto alcunchè. Se vedo bestie umane che non raccolgono le deiezioni dei propri cani stia pur certo che non esito a farlo notare, al contrario dei vigili i quali sembrano molto più predisposti a dare multe alle macchine in sosta (è molto più semplice e redditizio per le casse comunali). So bene che non è un vigile urbano, però per la carica che ricopre dovrebbe rispondere meglio visto che il comune ha messo molti manifesti 10x20 a suo tempo per promuovere queste contravvenzioni. Mi illumini sui risultati di questa campagna pubblicitaria sennò continuerò ad obbiettare liberamente del suo scarsissimo operato.
    Saluti

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  10. Gentile anonimo qua sopra, lei obietti pure liberamente come è suo diritto fare. Io, mentre lei obietta, continuo a lavorare.

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  11. Caro Luca, grazie per le considerazioni, pienamente condivisibili, e per il suo lodevole senso civico.

    Personalmente non sono mai stato favorevole al divieto di accesso agli animali nei giardini pubblici. Ritengo che, fissate e rispettate le regole, tutti abbiano diritto di fruire delle - purtroppo non estese - aree verdi di Trieste, inclusi i cittadini accompagnati dal proprio cane.

    La richiesta di zone dedicate alla sgambatura dei cani è piuttosto diffusa, segno di un'esigenza reale. Ne parlerò con il Sindaco e con l'assessore Lo Bianco, direttamente competente sui temi inerenti la tutela degli animali, per cercare di individuare aree adatte e, magari, per rivedere la politica di divieto di accesso ai giardini.

    Un cordiale saluto.

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  12. Grazie della risposta, Paolo. Una cosa è certa: la possibilità offerta da internet di avere feedback e interazione diretti con gli amministratori pubblici che, come Lei, sono disposti a "mettersi in gioco" rapportandosi con l'utenza, non può che essere un valore aggiunto per tutti.

    "rivedere la politica di divieto di accesso ai giardini". Eh. Guardi, Le dico senza mezzi termini che per i proprietari di cani residenti in centro sarebbe letteralmente un sogno. Rimane il problema di farle davvero rispettare, le regole.

    La butto lì: per responsabilizzare i conduttori stessi, perchè non sperimentare qualcosa tipo un "tesserino di ingresso" ai parchi pubblici per i cani, individuale, a un costo simbolico, non so, 10 euro all'anno, più 3 euro per ogni eventuale ulteriore cane (se se ne possiede più di uno), da fornire a richiesta dei proprietari? Tesserino da esibire ai vigili quando ci si trova nei parchi stessi, pena sanzioni? E, ovviamente, tesserino che verrebbe immediatamente ritirato e invalidato, oltre alla multa, se sorpresi a violare le regole (guinzaglio e raccolta deiezioni in primis)?

    Vedrei molti vantaggi: oltre alla responsabilizzazione (quando qualcosa non è gratis, per poco che costi, viene percepito come un privilegio non scontato e si sta bene attenti a non "giocarselo"), sarebbe un incentivo a rispettare le norme sanitarie (il tesserino si dà solo ai cani in regola con l'anagrafe canina, con le vaccinazioni obbligatorie, microchip, eccetera), infine basterebbe avere qualche centinaio di adesioni e sarebbe un'operazione praticamente a costo zero per il Comune.

    Ok, probabilmente sto lavorando troppo di fantasia, ma non mi è mai piaciuto criticare e protestare "a vuoto", ossia senza provare a suggerire alternative concrete.

    Nuovamente saluti e buon lavoro,
    L.B.

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  13. Egr. ass. Rovis, mi congratulo con lei per il contenitore di idee che sta' creando con questo Blog. Riguardo il Regolamento di igiene urbana, spreravo che il discorso vertesse piu' sulla raccolta differenziata,il riciclo dei materiali,compostiera comunale,e posti di lavoro che cio' porterebbe; mi sembra che il discorso sia andato un po' in cacca (di cane),ciononostante mi vengono un paio di domande, si puo' o non si puo' far urinare il propio cane sui pneumatici delle macchine parcheggiate in divieto di sosta? e lasciare un ricordino davanti al negozio dell'esercente che non rilascia lo scontrino?
    Mi permetta un’ osservazione finale, il problema non e’ se i grillino triestini siano piu’ o meno capaci ad amministrare la citta’, ma bensi’ quanto le emissioni nocive del termovalorizzatore siano cancerogene ai cittadini.
    Cordiali saluti
    unoperuno

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  14. Laddove dovesse capitare che un Vigile sanzioni un proprietario per non aver impedito che il cane abbia urinato sulla ruota di una macchina in divieto di sosta, è ovvio che il medesimo Vigile multerà la vettura per aver contravvenuto al Codice della Strada.

    Lapalissiano :-)

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  15. L'intenzione è buona: vedremo come verrà realizzata. Per il momento possiamo tranquillamente affermare che Trieste è una città sporca. Esempio: venerdì mattina mi reco alla stazione. I due giardini di piazza Libertà sono pieni di immondizie, di lattine e di bottigliette di birra. Oggi è domenica e, al rientro dal viaggio, noto che la situazione non è affatto migliorata. Anzi! Evidentemente chi ha in appalto la pulizia delle aree pubbliche non fa il proprio dovere. Non è possibile richiamare l'AgecasAps a garantire in certe zone (frequentate anche da turisti) almeno una volta al giorno?
    Altro appunto. In tanti posti i bottini sono posizionati in una posizione certamente comoda per l'AcegasAps ma non consona: vedi piazza S.Antonio, con i bottini posizionati in bella mostra in modo da apparire in tutte le foto che uno fa (dal lato canale) della chiesa. In quanto alla raccolta differenziata la trova giusta, ma ci verranno dati i mezzi (leggasi raccoglitori) adeguati. Nella mia zona, Bazzoni/Cappello ci sono due bottini per il non recuperabile, uno per la plastica, uno per il vetro/lattine. Nessuno per la carta. Se poi decido di andare a depositare le immondizie in Via Galleria ci sono solo 4 bottini per i non recuperabili.....

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  16. Piazza Libertà è un problema, anche a causa del stazionamento di personaggi non propriamente campioni di educazione e senso civico. Stiamo cercando di risolvere, non solo con la maggior attività di pulizia che, evidentemente, da sola non basta.

    La differenziata diventerà obbligatoria solo quando ci saranno più isole ecologiche a disposizione dei cittadini. Le attuali 500 circa passeranno a più di 1000 complete di contenitori per ogni fattispecie di rifiuto da differenziare.

    Per piazza S. Antonio faccio una verifica. Se è possibile spostare i contenitori in spazi meno visibili, mantenendone la fruibilità e la modalità di svuotamento, lo facciamo.

    Consapevole del problema, anche da un punto di vista turistico, in piazza della Borsa in fase di riqualificazione ho fatto installare i cassonetti interrati.

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  17. Da Chiara:

    Egr. Sig. Rovis,

    propongo una soluzione molto semplice, ma nessuno sembra darmi retta.
    Dal momento che ci sono circa 12.000 cani a Trieste, non si potrebbe "tassare" i proprietari anche di un solo euro al mese (raggiungendo così la ragguardevole somma di circa 10.000 euro al mese) e pagare qualcuno (creando così anche qualche posto di lavoro) che si occupi della pulizia delle strade o dei muri per quanto riguarda le pipì dei cani?

    Invece sono d'accordo sul multare chi non raccoglie la popò, poichè quella è facilmente asportabile.

    Oggi purtroppo, in un forum di cinofili, alcuni utenti hanno scritto che non verranno mai a Trieste (per non essere costretti a mettere un catetere alle loro bestiole...); tutto ciò suona come una barzelletta, ma secondo me non è così.
    Nell'estate 2009 ho conosciuto una coppia di tedeschi con cane al seguito e una parigina con cane al seguito. Sono rimasti affascinati dalla bellezza della città, ma molto delusi dall'assenza di servizi per i loro quattrozampe.

    I cani sono tanti, e tanta è l'inciviltà di pochi soggetti; cerchiamo di venirci incontro... a me la proposta della "tassazione" non sembra malvagia...

    Cordiali saluti
    Chiara

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  18. Gentile e disponibile Assessore,
    certamente lo spirito di molte Sue indicazioni era quello di dare la possibilità di multare chi non osserva delle regole di buon senso civico,da qui i vari divieti!Una considerazione sulla possibilità di poter far sgambare i nostri cani,questione però che riguarda più la Provincia a mio avviso,fermo restando che anche il Comune potrebbe gestire delle aree dedicate ai quadrupedi,
    http://digilander.libero.it/amicicaccia/documenti/zone_addestramento_cani_caccia.htm
    ZONE ADDESTRAMENTO CANI CACCIA (Legge 157/92; L.R. 7/95; D.G.R.M. 4/7/00)
    Soggetti interessati:
    Associazioni venatorie e cinofile, imprenditori agricoli, singoli o associati, che intendono effettuare addestramento, allenamento e gare di cani da caccia, anche su fauna selvatica o con abbattimento fauna di allevamento
    Iter procedurale:
    Provincia, verificata compatibilità con piano faunistico venatorio, autorizza istituzione zone destinate ad allevamento ed addestramento cani da caccia ed alle gare cinofile gestite da:
    a) Associazioni venatorie riconosciute. Hanno carattere temporaneo (Permanente solo se di notevole
    interesse cinotecnico e su terreni demaniali), limitato a durata allenamenti o prove. Su parere
    Istituto Nazionale Fauna Selvatica possono interessare anche oasi protezione, zone
    ripopolamento, parchi regionali. Divieto abbattimento;
    b) Associazioni cinofile. Hanno estensione di 3.000 ha. con carattere permanente, salvo revoca.
    Possono essere utilizzate per tutto l'anno con divieto abbattimento e caccia;
    c) Associazioni professionali addestratori cinofili. Superfice da 3 a 50 ha. con carattere permanente,
    destinate ad allenamento cani, anche con abbattimento fauna di allevamento delle specie cacciabili.
    Periodo di funzionamento fissato da Provincia;
    d) Imprenditori agricoli, singoli o associati. Estensione inferiore ad 1 ha., destinate ad addestramento
    cani da tana, recintate.
    Provincia può istituire anche zone recintate, di estensione inferiore a 100 ha., per allenamento cani da seguito con presenza di cinghiale.
    Provincia, previo consenso proprietari o conduttori fondi agricoli, può autorizzare gare cinofile con selvaggina liberata in territorio non vincolato.
    Fuori zone autorizzate, addestramento consentito per anno 2000 per 5 giorni settimanali (Esclusi martedì e venerdì), dalle ore 6,00 alle ore 20,00 a partire da 13 Agosto fino a 31 Agosto
    Addestramento consentito su stoppie, calanchi, terreni incolti, boschi, prati naturali ed artificiali "a condizione che non arrechi danno alle colture", mentre è vietato entro 500 m. da confine con aziende faunistico-venatorie ed aziende agrituristiche venatorie.
    Preciso che è stato aggiunto il fitness come strumento per la sana vita dei nostri amici.
    Cordialmente
    Sergio Pozzali
    educatore cinofilo

    RispondiElimina
  19. Buongiorno Assessore,
    volevo, prima di tutto, ringraziarla per la risposta fornitami (piazza Libertà, isole ecologiche e loro sistemazione).
    Detto questo voglio anche dirle che proprio oggi ho avuto la "sfiga" di ripassare per piazza Libertà e devo dirle che il giardino (come sempre, oramai) era un immondezzaio ed il lato dove è stato posizionato il pilone con l'alabarda era ancora "adornato" dalle tante bottiglie vuote di birra che avevo visto una settimana fa (nel frattempo altre se ne sono aggiunte). Questo significa che dovrebbe provvedere alla pulizia non esegue il proprio dovere. Ma quali controlli vengono effettuati? Se poi attaversiamo la strada ed andiamo sul lato della Sala Tripcovich la situazione non cambia, anzi, peggiora!
    Mi permetta, infine, di fare presente (come il suo collega Lo Bianco ben sa) che alle volte lungo la via Torrebianca, assistiamo allo spettacolo (gratuito) di un operatore ecologico che lentamente arranca sul marciapiede trascinandosi appresso il solito raccoglitore a ruote. E' un peccato, però, che non riesca a vedere le immondizie che ci sono a terra e tira dritto...
    Cordiali saluti

    Silvano

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  20. Gentile Chiara, grazie per il suggerimento ma sono personalmente contrario a tassare tutti per sopperire all'inciviltà di pochi. Il problema, com'è ovvio, non sono i cani, ma alcuni cittadini maleducati. Ed è irrilevante anche il fatto che possiedano un cane. Io credo che se ci diamo poche regole, ma certe e cercando di rispettarle, facciamo il bene di tutti.

    Sergio, grazie per l'informazione. Come giustamente lei deduce, è competente la Provincia. Ma mi par di capire riguardi solo cani da caccia ed il relativo addestramento, oppure ho letto male?

    Silvano, pensi che faccio personalmente blitz a sorpresa alle 5 del mattino per verificare l'efficienza degli addetti alle pulizie... Poi naturalmente c'è il controllo sistematico da parte delle Guardie Ambientali del Comune. Quando riscontriamo carenze eleviamo sanzioni ad Acegas. C'è chi fa bene il proprio lavoro e altri che non conoscono il significato della parola. Che le devo dire? Per certi aspetti, vale il detto "O tempora o mores" e riguarda, purtroppo, tanti settori, pubblici e privati.

    RispondiElimina
  21. Grazie per avermi dato del tu che accetto e ricambio molto volentieri.
    Ti faccio una proposta: visto che sembri essere mattiniero che ne diresti se una mattina ti accompagno al blitz in piazza libertà? vedrai con i tuoi occhi uno spettacolo poco edificante, credimi. Sanzionare l'Acegas? Ma quelli se ne fregano! Il discorso investe un altro aspetto: la città deve riappropiarsi di piazza libertà e del suo decoro! M a dove stanno i vigili urbani e le guardie di quartiere? Non è giusto che per una ventina di balcanici alcoolizzati ne faccia le spese l'intera città. Allora diamoci da fare e la giunta decida cosa vuole fare del dec oro cittadino. Lasciare le cose come stanno? Ok, si può anche fare Paolo, ma ditelo e non esigete più la tarsu.... Mi spiace stremizzare, ma rende l'idea perchè Trieste non è mai stata così sporca come da quando la sua pulizia (grazie Illy!!!!) è stata affidata all'Agegas. Aspetto circa il blitz.
    Saluti
    Silvano

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  22. Da Chiara:

    Egr. Sig. Rovis,

    no, no, no, no!!!!! Non ci siamo!!!!
    Mi viene un tremendo sospetto...

    Allora: personalmente conosco molti (mooolti) proprietari di cani (tra cui io che ne possiedo due) che sarebbero felici di essere tassati (sempre rimanendo nel range di 1-2 € al mese), piuttosto che essere costretti a camminare con un radar al posto della testa per individuare eventuali vigili o altre persone preposte al controllo del rispetto della Legge.

    Tra l'altro non si tratterebbe di tassare TUTTI, ma esclusivamente i proprietari di cani, il cui problema principale è la pipì dei loro pelosi, visto che le persone educate raccolgono le feci (tanto per parlare chiaro), ma è indubbia la difficoltà di rimuovere le chiazze di urina (sia essa sui muri, sulla strada o altro).

    Ritornando al sospetto iniziale, mi auguro che questa non sia una strategia per "riempire le casse del Comune" come si suol dire; nel senso che tassare i cittadini PROPRIETARI di cani garantirebbe il pagamento ad una ditta che si occuperebbe della pulizia delle strade ecc., mentre le i soldini delle multe "inflitte" per lo stesso "reato", dove finirebbero???

    Mi scuso per la "polemica" o "domanda scomoda", ma a questo punto il dubbio è legittimo...

    Un saluto,
    Chiara

    RispondiElimina
  23. Silvano, in verità le davo del lei, ma il tu va benissimo anche per me...!
    Piazza Libertà è interessata da un progetto di riqualificazione complessiva, che risolverà anche il problema del sottopasso pedonale, a sua volta luogo di "perdizione" per molti, con tracce molto visibili.

    Chiara, la pulizia della città viene già pagata da tutti. Si spendono oltre 4 milioni l'anno per la sola attività di spazzamento strade e marciapiedi. Per questo aggiungere una tassa che paghi un'attività specifica non è, a mio avviso, di alcuna utilità. Nel senso che c'è già lo spazzino che pulisce e raccoglie tutti i rifiuti, non solo le deiezioni canine.
    L'eventuale provvedimento sulla pipì dei cani, come scritto sopra, non impedisce nè sanziona l'espletamento in luoghi pubblici, ma soltanto su alcune proprietà private. Che il Comune, come ovvio, non pulisce, nè avrebbe senso farlo.
    Però il cittadino che si trova il proprio portone di casa "benedetto", magari più volte, deve armarsi di secchio e spugna e lavare.
    Ed è questa forma di rispetto, quella dei beni altrui, che si vorrebbe instaurare.
    La sanzione è obbligatorio prevederla, per legge. Altrimenti un divieto o un obbligo non vale nulla. In questo caso quella prevista è di 50 euro, tanto quanto quella di chi butta a terra una carta o un mozzicone. Ma l'obiettivo non è dare multe, peraltro quasi impossibili da elevare, bensì quello di stabilire una regola di corretto comportamento.

    RispondiElimina
  24. Da Chiara:

    vorrei mantenere un tono e atteggiamento calmo, vista la sua disponibilità, ma che si spendano oltre 4 milioni l'anno per la sola attività di spazzamento strade e marciapiedi è una vergogna.
    Dico questo perchè uscendo con i miei cani 3-4 volte al giorno, posso notare che la pulizia non è quella che dovrebbe essere sborsando una cifra come quella menzionata. Tra l'altro, abito in una zona dove ci sono delle "aiuole" maleodoranti a causa dei soliti incivili che fanno sporcare i loro cani e non raccolgono... ebbene, non ho mai visto uno spazzino raccogliere alcunchè (per quanto riguarda le popò)... per cui non so come vengano impiegati i nostri soldini...
    La tassa che propongo io è talmente irrisoria che, come Le accennavo, sono d'accordo le decine di proprietari di cani con i quali ne ho parlato. (Certo, può darsi che gli altri 14.920 proprietari che non conosco personalmente non siano d'accordo, questo non lo so!)
    Personalmente sono d'accordo nel non far urinare i cani davanti ai portoni, negozi, diciamo anche le macchine e le moto, però, per esempio chi possiede cani femmine, sa che tante volte la fanno in mezzo ai marciapiedi, che fare allora?
    Anche lì rimangono chiazze puzzolenti, che nessuno pulisce...
    Ma una volta i negozianti non erano obbligati a tenere pulito davanti al proprio esercizio? Cosa costerebbe loro una secchiata d'acqua sopra la pipì? Oppure, per non pesare su di loro, rimane sempre la mia proposta: pagare qualcuno (con tutti i disoccupati che ci sono) che si occupi esclusivamente delle deiezioni liquide...
    "...stabilire una regola di corretto comportamento..." secondo me lei è troppo ottimista, il senso civico fa parte di una moralità ormai in disuso, se così si può dire.. i giovani non sanno neanche cos'è... io non sono vecchia, ma ho visto negli anni un peggioramento e non so darmi una spiegazione; ho viaggiato per mezza Europa e le cose sono MOLTO diverse; i paesi che più mi hanno colpito come cinofila sono sicuramente l'Austria e l'Inghilterra, paesi in cui veramente si amano cani e gatti, e le assicuro che la pulizia è tale che si potrebbe "mangiare per terra"... perchè là sì e qua no??? Cosa siamo diventati???
    Però quando le persone sono "colpite nel portafoglio" allora sì che ritrovano il significato di "senso civico"... il che è vergognoso.
    Un saluto,
    Chiara

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  25. Perché 4 milioni di euro all'anno sarebbero "una vergogna"? Quanti dovrebbero venir impiegati per pulire una città di 208.000 abitanti? Lei ha fatto i calcoli per definire una cifra diversa?
    Sul sito del Comune trova l'elenco delle vie che vengono pulite, ognuna con la relativa frequenza e giorni della settimana in cui si effettuano gli interventi.
    Poi, sulla qualità del lavoro prestato da ogni singolo operatore, che le devo dire: c'è, come dappertutto, chi lavora bene e chi meno.
    Confermo che i negozianti sono tenuti a pulire il marciapiede antistante il negozio, così come i bar lo spazio su cui posizionano i propri tavoli.
    La norma non dice di non far urinare il proprio cane "davanti" al negozio, bensì vorrebbe impedire che il padrone faccia fare pipì "sulla" porta o vetrina del negozio: sono due cose diverse.
    Il paragone con altri Stati vale quello che vale. Qui da noi va così. Non è il massimo, ma altrove è peggio.

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  26. Buona Sera, io abito in via Ghiberti 1. punualmente ogni week end i cassonetti della pazzatura davanti al mio portone straripano. questo perche' avendo 2 ristoranti nelle immediate vicinanze, entrambi aperti il week end, purtroppo sono quelli piu' vicini. ho numerose foto di vari rifiuti che fioriscono sul marciapiedi. vorrei sapere a chi rivolgermi per ottenere uno spostamento, magari dal lato opposto della strada.
    io non posso nemmeno aprire le finestre di casa causa sgradevoli odori.
    la ringrazio anticipatamente
    Emanuele Svara

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  27. "E’ vietato gettare a terra qualsiasi tipo di rifiuto anche di moderate dimensioni (cartacce, mozziconi di sigarette, biglietti, lattine, bottiglie, ecc.)."

    Ma Lei vede quanti mozziconi di sigarette ci sono per terra, in TUTTA la città???

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  28. Signor Svara, mandi una mail con la richiesta al mio indirizzo paolorovis@comune.trieste.it. Verificheremo la possibilità di spostare i cassonetti.

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  29. Anonimo: a parte che di mozziconi sparsi in giro ce ne sono molti meno da quando abbiamo installato i cestini con posacenere, il suo commento è incomprensibile. C'è un divieto - c'è sempre stato - e c'è chi non lo rispetta. E quindi..? Secondo lei dovrei toglierlo? Ci sono anche i cartelli di divieto di sosta: lei vede quante automobili sono parcheggiate irregolarmente in tutta la città?

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