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PIANO REGOLATORE: OPPORTUNO RIPARTIRE DAGLI INDIRIZZI.



Il migliaio abbondante tra osservazioni e opposizioni al Piano Regolatore adottato era ed è una chiara dimostrazione che si tratta di uno strumento poco condiviso dai cittadini. Quindi, già nel settembre dello scorso anno, dopo il voto non favorevole all’approvazione del Piano - mio e di altri colleghi della Giunta -, suggerii la strada di ripartire dagli indirizzi. Era un’opzione condivisa da diversi settori dell’allora maggioranza e con un avvallo tecnico di percorribilità. Non se ne fece nulla, le conseguenze le conosciamo.


Interviene così il consigliere comunale Paolo Rovis sull’intenzione del sindaco Cosolini di ridiscutere l’atto fondante le scelte pianificatorie: la delibera degli indirizzi alla stesura del PRGC.

Il vulnus principale del Piano – prosegue Rovis – è quello di penalizzare ingiustamente centinaia di piccoli proprietari, togliendo loro la possibilità di ampliare la propria abitazione, di costruirsi una casetta per sé o per i propri figli, riducendo gli indici o rendendo improvvisamente inedificabili - e quindi azzerandone il valore - piccoli appezzamenti di terreno, in alcuni casi ancora da finire di pagare e in altri iscritti a garanzia di mutui o prestiti. Garanzia che, venendo meno, crea difficoltà economiche a privati cittadini, non certo a grossi costruttori”.

I due terzi delle osservazioni e opposizioni al Piano sono stati rigettati dagli uffici tecnici comunali, molto spesso perché “in contrasto con gli indirizzi espressi dal Consiglio comunale”.

È perciò del tutto evidente – osserva il consigliere Paolo Rovis – che se un così alto numero di cittadini subisce conseguenze negative a causa dell’interpretazione delle linee di indirizzo, queste vanno cambiate o, quantomeno, riformulate meglio”.

Si attende perciò di conoscere la proposta della nuova Giunta comunale, che dovrà passare al vaglio delle Commissioni competenti e infine del Consiglio comunale.

Massima disponibilità a valutazioni senza pregiudizi politici – conclude Rovis – se l'iter proposto potrà venire espletato in tempi utili a scongiurare il rischio che ritorni in vigore la Variante 66, che già tante devastazioni ha prodotto sul nostro territorio.
E, naturalmente, se verranno mantenuti i paletti, già presenti nella 118, in tema di salvaguardia ambientale di zone sensibili e di freno alle grosse speculazioni e se, contestualmente, sarà posta giusta attenzione a quei cittadini oggi penalizzati e a interventi ambientalmente sostenibili finalizzati allo sviluppo economico e turistico di Trieste”.
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