- See more at: http://www.bloggerhow.com/2012/07/implement-twitter-cards-blogger-blogspot.html/#sthash.nOhSHGGv.dpuf

LA "CASTA NON ABITA A TRIESTE: GLI AMMINISTRATORI COMUNALI SONO I PIÙ ECONOMICI D'ITALIA.



Trieste, 23 febbraio 2009.

Pubblicati sull'edizione odierna de "Il Sole 24 Ore" i costi della democrazia di 99 città italiane. Il dato indica quanto pesano su ciascun cittadino gli amministratori della propria città: Sindaco, Assessori, Consiglieri comunali e circoscrizionali.

Trieste, solitamente ai primissimi posti nelle classifiche di qualità della vita e dei servizi, in questo caso registra un eccellente... ultimo posto! Novantanovesima su novantanove.

Ma vediamo alcuni numeri. Gli stipendi, indennità di carica, gettoni di presenza di Sindaco, Giunta e Consigli costano 112,60 euro a ciascun veneziano, 102,00 euro ad ogni cittadino di Siena (altra città ai vertici per qualità della vita).

63,62 euro è quanto costano gli Amministratori ad un abitante di Bologna, 37,33 ad un Romano. Più fortunati gli Udinesi con 22,27 euro pro capite, meno gli abitanti di Pordenone ai quali vengono richiesti 40,53 euro a testa per pagare Bolzonello & Co.

Gli Amministratori del Comune di Trieste costano 9,59 euro: siamo i più economici d'Italia.
Già, un decimo di Venezia e Siena, un quarto di Pordenone, meno della metà di Udine.

Più che casta, direi che siamo casti!

Il dato, al di là dei paragoni, ha un importante significato. Significa che a Trieste fare politica attiva ed amministrare è ancora ciò che dovrebbe essere dappertutto: spirito di servizio e spinta ideale a portare le proprie idee ed il proprio operato a favore dei cittadini.

Perché, a dispetto dei luoghi comuni e degli stereotipi, nessuno qui si arricchisce. Anzi, in molti casi vi è chi potrebbe avere un reddito più elevato facendo a tempo pieno la propria attività professionale, piuttosto che dedicare gran parte delle giornate feriali e festive agli impegni di Sindaco, Assessore o Consigliere.

Siamo tutti scemi, quindi? Direi di no, perché vi sono gratificazioni che compensano ampiamente talune rinunce. Lavorare non solo per se stessi, ma per un'intera comunità, al fine di migliorarne le condizioni di vita, favorirne lo sviluppo e risolverne i problemi costituisce un'esperienza umana - prima ancora che politica - che prescinde dall'entità del compenso.

Se poi si riesce anche a farlo bene, come ci riconosce la Corte dei Conti, la soddisfazione è ancora più ampia.
Share on Google Plus

About Paolo Rovis

    Blogger Comment
    Facebook Comment

6 commenti:

  1. Condivido il tuo scritto integralmente, esso riporta il mio pensiero, però manca la parte più rilevante, quella della sua publicizzazione agli elettori, che devono sapere e rendersene conto e finalmente gratificare con consenso i loro amministratori.

    RispondiElimina
  2. Grazie per le tue parole Paolo.
    Per quanto alla pubblicizzazione, ci ha pensato il Piccolo di oggi. Speriamo basti a sfatare le leggende e che induca i lettori a non fare di ogni erba un fascio.

    RispondiElimina
  3. Stefano Patuanelli1 marzo 2011 alle ore 12:39

    Non sarà che il dividendo conta molto (inteso come numero di abitanti)?

    RispondiElimina
  4. Non sarà che se togli ai seguaci di Beppe Grillo gli argomenti demagogici e disinformati su vere o presunte "caste" che si "arricchiscono", questi non hanno più argomenti...?

    P.S. Sui casi di Bologna e Roma, dove gli amministratori costano pro-capite 6 e 3 volte in più di quelli di Trieste, quanto conta, invece, il dividendo...? :-)

    RispondiElimina
  5. Stefano Patuanelli7 marzo 2011 alle ore 17:06

    Caro Paolo, non capisco perchè cerchi la polemica anche dove non c'è. Il costo della politica va limitato contenendo sprechi e eliminando eccessi (l'abolizione delle Province è una delle proposte sensate fatte da tanti, non solo da Grillo). Non è certo all'interno dei Consigli Comunali, soprattutto in comuni come il nostro, che vanno cercati i risparmi. So benissimo che le indennità dei consiglieri sono inadeguate e quelle degli assessori addirittura ridicole per chi, come te, lo fa con abnegazione. Perchè, credimi, l'onestà, l'impegno, la capacità di sacrificare il proprio tempo per la collettività, sono valori che riconosco e apprezzo soprattutto negli avversari politici. Raramente condivido le tue posizioni, ma le rispetto sempre e ti riconosco una dedizione alla "cosa pubblica" che raramente si ritrova in politica (purtroppo).
    Mi sembra di poter dire però che il nostro movimento, nado certo sotto l'ala di Grillo, si contraddistingua, a Trieste, per l'attività propositiva (abbiamo il programma on-line da settembre 2010) e non per la demagogia...

    RispondiElimina
  6. Beh, un po' di sana polemica è il sale del dibattito... Comunque. Grazie per l'apprezzamento, davvero. Riconosco l'onestà intellettuale, che è la medesima che cerco di usare anch'io nei confronti degli avversari politici. D'altra parte, voglia di lavorare e "spirito di servizio" non sono patrimonio esclusivo di un colore o dell'altro. Sarebbe bene fossero più diffusi dappertutto, ma questo è un discorso lungo.
    D'accordo con te che siete (anche) propositivi, ma una base demagogica, a mio modesto avviso, ce l'avete eccome. Vi auguro perciò che riusciate, davvero, ad eleggere un vostro consigliere comunale: toccare con mano e dal di dentro la "cosa pubblica" è il miglior meccanismo attraverso il quale una persona di normale raziocinio acquisisce consapevolezza e quindi utile concretezza da mettere al servizio dei cittadini.

    RispondiElimina

Il blog di Paolo Rovis.
Notizie, opinioni, politica.
A Trieste e nel Friuli Venezia Giulia.