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DEPURATORE DI SERVOLA: ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADEGUAMENTO E IL POTENZIAMENTO.


L'ASSESSORE ROVIS: "UN GRANDE LAVORO SVOLTO, UN'OPERA UTILE PER TUTTA LA CITTA', CHE REALIZZEREMO SENZA METTERE LE MANI NELLE TASCHE DEI CITTADINI".

E’ stato illustrato oggi alla stampa, nel Salotto Azzurro del Municipio di Trieste, il nuovo Accordo di Programma Integrativo formulato tra Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, Provincia e Comune di Trieste, A.T.O. “Orientale Triestino” (l’Ambito Territoriale Ottimale per il Servizio Idrico Integrato cui aderiscono tutti i Comuni della provincia) e Autorità Portuale, ai fini dell’adeguamento e potenziamento dell'impianto di Servola di depurazione delle acque reflue urbane. 

A sottolineare contenuti e importanza dell’Accordo sono intervenuti il Sindaco Roberto Dipiazza nella veste di presidente dell’A.T.O., per il Comune di Trieste l’Assessore allo Sviluppo Economico e ai Rapporti con le Società Partecipate Paolo Rovis, la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat con l’Assessore al Territorio e Ambiente Vittorio Zollia, nonché l’ing. Enrico Altran per Acegas-Aps (concessionario per conto dell’Autorità d’Ambito della gestione del Servizio Idrico Integrato e con esso anche del Depuratore) e, ancora per il Comune di Trieste, il direttore d’Area Edgardo Bussani e Roberto Prodan funzionario tecnico della Pianificazione Urbana. 

Adeguamento, ampliamento e potenziamento dunque del Depuratore di Servola che – è stato spiegato nel corso dell’incontro – sono indispensabili ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152, delle normative europee in materia, nonché in linea con le previsioni del Piano Regionale di Tutela delle Acque, una volta che esso sarà in vigore. Tutte norme che rendono ormai obsoleto il Depuratore così come ristrutturato nei primi anni ’90, allora con la costruzione di una Condotta Sottomarina per la diffusione al largo nel Golfo, e in profondità, dei liquami trattati, mentre successivamente sono prevalse soluzioni tecniche e quindi normative che impongono un più marcato trattamento “secondario” a terra. 

In tal senso, già in coincidenza con il Decreto Legislativo 152 del 2006, Comune e Acegas hanno subito iniziato a prendere in esame e valutare le diverse soluzioni e ipotesi progettuali. Ancora l’Acegas-Aps ha provveduto a effettuare varie sperimentazioni sulla base di un progetto preliminare (elaborato dal prof. Bonomo e approvato in linea tecnica dalla Giunta Comunale) e quindi la “caratterizzazione” delle aree di ampliamento. Su queste basi veniva sottoscritto in data 9.3.2009 un primo Accordo di programma fra tutti gli Enti competenti e interessati, per coordinare le rispettive azioni. L’Acegas-Aps intanto rivedeva e metteva a punto il progetto preliminare originario individuando, assieme al professionista incaricato, una soluzione tale da consentire una sensibile accelerazione dei lavori. 

A questo punto – e nel mentre proseguiva un complesso iter burocratico tra enti territoriali e statali, tipico di queste opere di grande rilievo -, a seguito di apposita Conferenza indetta la scorsa settimana dal Sindaco di Trieste (il 10 marzo scorso) tutti gli Enti firmatari del primario Accordo hanno convenuto sulla necessità di procedere alla sottoscrizione di un ulteriore Accordo di Programma Integrativo specificamente mirato a una più rapida adozione della Variante urbanistica necessaria per l’ampliamento dell’impianto e al fine quindi di dare celere attuazione all'opera. 

E’ una fattispecie questa, particolarmente prevista dalle vigenti leggi (L.R. 7/2000, art. 19 e 20 e L.R. 5/2007, art. 24), che consente di produrre, tramite un Accordo di Programma fra Enti competenti e in presenza di adeguate motivazioni e presupposti, le opportune variazioni allo strumento urbanistico comunale vigente, venendo a costituire una vera e propria Variante al Piano Regolatore. 

E di fatto l’Accordo di Programma Integrativo ora sottoscritto, come detto, fra Comune, Provincia, A.T.O., Regione e Autorità Portuale (sui cui spazi ricade l’ampliamento dell’impianto) viene a determinare la Variante n. 121 al PRGC di Trieste. 

Anche per questo motivo l'adesione all'Accordo – avendo appunto valenza urbanistica - dovrà venir ora ratificata dal Consiglio Comunale entro trenta giorni. L’iter burocratico si concluderà poi con la definitiva approvazione dell’Accordo con Decreto del Presidente della Regione e con la sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione. 

Nella “sostanza”, per “ospitare” l’ampliamento del Depuratore triestino potenziato e adeguato alle più recenti norme nazionali ed europee, verrà attuata la modifica della destinazione urbanistica di un'area di 30.383 mq. sita all'interno del Punto Franco Scalo Legnami, da Zona L1a ("zona per traffici portuali") a Zona Z3 ("impianti tecnologici") del P.R.G.C. vigente. 

L’opera, con una previsione di 20 mesi di lavori a partire da ottobre, comporterà una spesa complessiva di 50 milioni di Euro, finanziati dalla Regione (700 mila all’anno per 20 anni in conto interesse, anche attingendo a fondi europei)) e dalla Provincia (8 milioni) mentre l’Autorità Portuale, come detto, ha messo a disposizione le aree. 

Il Sindaco Dipiazza e la Presidente della Provincia Bassa Poropat hanno comunemente sottolineato lo spirito di grande ed efficiente collaborazione che ha contrassegnato i rapporti fra Enti diversi per la realizzazione di questo progetto di rilevantissima valenza per l’intera nostra area. Il Sindaco Dipiazza si è dichiarato particolarmente soddisfatto di chiudere il suo mandato portando in porto “un’opera di grande significato per la città, all’insegna di uno sforzo corale fra più Amministrazioni anche di segno diverso, che deve essere d’esempio per tutti”. 

Dal canto suo l’Assessore comunale allo Sviluppo Economico e ai Rapporti con le Società Partecipate Paolo Rovis ha sottolineato come “l’Accordo conseguito in tempi molto brevi e gli importanti finanziamenti così ottenuti faranno sì che i costi di questa peraltro indispensabile opera non ricadano sulle bollette idriche, né dei cittadini né delle imprese”. "Inoltre – ha concluso Rovis – un altro positivo “effetto collaterale” del nuovo Depuratore, che raccoglierà appena completato tutte le acque reflue del territorio, sarà la contestuale chiusura dell’impianto di Barcola, motivo di non poche lamentele da parte di turisti e bagnanti a causa dei poco graditi effluvi che spesso promana."

Un ringraziamento è stato infine rivolto dall'Assessore Rovis a Sandra Savino, Assessore regionale triestino alle Finanze, "per l'impegno profuso nel seguire da vicino l'iter del nuovo depuratore e per essere riuscita a reperire, in questa prima fase e nella successiva, i fondi necessari all'importantissimo intervento, necessario a tutto il nostro territorio".

(Comunicato a cura di Fulvio Sabo, Ufficio stampa del Comune di Trieste)
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