Trieste, 1991. Il Consiglio comunale approva il Regolamento di Igiene Urbana. Che, tra l’altro, dice: “I proprietari di cani debbono impedire che l’animale sporchi, con deiezioni e liquidi organici (pipì) i marciapiedi, gli attraversamenti pedonali, gli accessi alle civili abitazioni e gli spazi prospicenti i negozi, gli spazi dei giardini pubblici ed i sottopassaggi pedonali”.
In pratica, oggi il proprietario di un cane può venire multato – 200 euro - se il suo fedele amico osa fare pipì su un qualsiasi marciapiede. Lo sapevate? Eppure questa regola è sempre in vigore. E lo è da ben 19 anni! Di fatto, nella città “amica dei cani”, portare a spasso il proprio quattrozampe in luoghi diversi dalla campagna è, secondo l’attuale Regolamento, praticamente impossibile.
Trieste, 2010. Propongo di adottare un nuovo Regolamento di Igiene Urbana per la nostra città. Che nel frattempo, durante quasi vent’anni, è cambiata. Come siamo cambiati noi. Come sono cambiate le leggi. Propongo, fra l’altro, di abolire i divieti che avete appena letto. Perché li giudico impossibili da rispettare, inutilmente vessatori, ai confini della crudeltà.
Al loro posto, un’unica regola. Semplice e perfino banale. Che prevede unicamente il rispetto di beni che appartengono ad altri: portoni, porte e vetrine, mezzi di trasporto. Una forma di attenzione che non ho nemmeno inventato io.
Le medesime proprietà sono già tutelate da imbrattamenti dalla legge italiana ed i trasgressori puniti addirittura dal Codice Penale. Con sanzioni fino a 103 euro. Il regolamento comunale ne prevederebbe 50, meno della metà.
Abolendo i divieti istituiti quasi vent’anni fa, i proprietari di animali si vedrebbero legalmente restituiti spazi urbani che finora sono stati loro parzialmente preclusi. Perché per i normali bisogni fisici dei propri fedeli amici – con obbligo di raccolta delle sole deiezioni solide – avrebbero a disposizione ben 700 km. di marciapiedi, 350 km. di strade, 500 km. di muri, migliaia fra alberi, pali, giardinetti.
Una norma analoga a quanto ho proposto è presente, oltre che nella legge italiana, da più di due anni nel Regolamento della città di Trento. Senza che nessuno si scomponga. Come dovrebbe essere normale, trattandosi di un principio ovvio: nessun cittadino – con o senza cane – ha il diritto di sporcare ciò che appartiene ad un altro cittadino.
Infatti, con buon senso, tutti i Consigli circoscrizionali di Trieste, prima della valutazione da parte del Consiglio comunale, hanno già approvato il nuovo Regolamento.
Che, in 33 pagine, parla anche di molto altro. Si occupa in particolare di quella sparuta ma dannosa minoranza che si dedica ad abbandonare rifiuti in giro, a sporcare le nostre strade con gomme americane, mozziconi e immondizia varia, a scrivere con lo spray o affiggere manifesti sui nostri muri, monumenti, palazzi.
Prevedendo per questi, e solo per questi, sanzioni esemplari.
La stragrande maggioranza dei Triestini, infatti, già adotta spontaneamente comportamenti perfettamente in linea, prima che con i Regolamenti, con i concetti di rispetto, educazione e civiltà che da secoli le sono propri.
Ci sono state in questi giorni alcune, anche veementi, proteste. Credo, nella maggioranza dei casi, frutto di un difetto di comunicazione che spero di aver colmato.
Se Trieste è prima in Italia per qualità della vita, il merito è dei Triestini. Con poche, semplici, chiare regole io intendo fare la mia piccola parte per perpetuare questo primato. E con esso, la nostra “asburgica” tradizione di civile rispetto dei diritti di tutti.
Paolo Rovis
Assessore Sviluppo Economico e Turismo
approfitto della sua disponibilità per sollevare un altro problema cane-correlato.
RispondiEliminasiccome al di là di quello che con il cane si può o non si può fare in città ho sempre pensato che meno il cane sta in citta e meglio è, io ho preso un campo già recintato in Carso, in Comune di Trieste .
Premesso che in città ci sono problemi di varia natura (e non mi soffermo, ne abbiamo già parlato abbastanza), che in Carso il cane non può stare libero, un terreno proprio sembrerebbe il posto più idoneo (per chi se lo può permettere).
Allora mi chiedo come mai non ci si è adeguati ai tempi e vigono ancora dei regolamenti per i terreni agricoli che pongono delle limitazioni assurde e poco consone ai tempi che cambiano.
Mi risulta che in certe zone non si possono mettere reti e si può mettere solo muretto a secco, che i cancelli devono essere bassi e in legno, ecc. ecc.
Siccome appunto i tempi sono cambiati, chi si attiene alla normativa vigente ha il proprio terreno saccheggiato una settimana sì e una no, ha i cinghiali che distruggono quello che ai ladri non interessa e, punto cruciale (quello che a noi proprietari di cani interessa di più) ha un rischio costante che il proprio cane salti il ridicolo muretto e vada in giro libero (questo dovrebbe interessare anche il Comune).
Vogliamo venire incontro alle persone che provvedono con i propri mezzi alla carenza di posti recintati e che lo vorrebbero fare in
assoluta sicurezza? Cosa fare? seguire la legge, facendo uscire i cani e facendo entrare i ladri ??(non c'è molto da rubare ma è seccante lo stesso che spariscano tavoli, sedie, generatore, ecc.) oppure mettere su le recinzioni sperando in un'assenza di controlli, salvo poi condonare...?
Io e tanti altri proprietari di terreni agricoli vorremmo che il Comune adeguasse ai tempi moderni le norme vigenti, per fare contenti voi( meno cani in giro in città o liberi per il Carso) e noi, ma lo vorremo fare in totale sicurezza e senza dover trasgredire...
So che lei si occupa d'altro ma forse riesce a sollevare il quesito con chi di dovere, io ho scritto a lei perchè sono sul blog e so che lei risponde sempre. Grazie
Ha detto bene, non me ne occupo direttamente. Le consiglio di mandare una mail al dirigente dell'area pianificazione territoriale - trova l'indirizzo sul sito del Comune - chiedendo spiegazioni.
RispondiEliminaPosso anticipare che però non dipende solo dal Comune. Le norme urbanistiche cui devono sottostare zone protette come il nostro Carso sono in ossequio a legislazione nazionale e regionale. Oltre che a vincoli di natura paesaggistica, ambientale, naturalistica.
Comunque, trattandosi di materia molto tecnica, ribadisco il consiglio.
grazie!
RispondiEliminaDa proprietario di cagnolino, ribadisco come già fatto nell'altro post la mia personale condivisione della normativa che andrà a essere approvata, ancor di più alla luce di queste ultime informazioni che credo ignorassero un po' tutti.
RispondiEliminaLa ciliegina sulla torta sarebbe, come anche già scritto, l'abolizione del divieto di ingresso per i cani nella stragrande maggioranza delle aree verdi pubbliche, che già sono poche. A quel punto, non vedo cosa ci sarebbe da lamentarsi, e soprattutto non ci sarebbe più giustificazione alcuna per chi non rispetta le regole, con tanti alberi a disposizione...
Buon lavoro
L.B.
Caro assessore, a quanto pare la pipì dei cani sembra essere l'unico problema di questa città quando si parla di igiene urbana. Magari! Purtroppo invece la città è sporca, non solo per la pipì dei cani, ma per la maleducazione degli umani, e quelli tra loro che sporcano lo fanno con la quasi (quasi?) totale certezza di rimanere impuniti. Vorrei però segnalarle una situazione in particolare: da diversi giorni al mattino presto chi passa nei pressi dei cassonetti dell'immondizia posti in via genova all'angolo con la "nuova" via cassa di risparmio vede questa scena: sacchi neri dell'immondizia lasciati da qualche ristoratore della zona (ieri spuntavano delle cozze...) FUORI dai cassonetti la sera prima, diventati poi preda di gabbiani e cornacchie...quindi, sacchi sventrati e resti di cibo ovunque. Davvero uno spettacolo edificante, nel "salotto buono" della città (e, oserei aggiungere, a pochi metri dagli uffici del comune). Evidentemente il pubblico esercente in questione (o i suoi dipendenti) trovano più comodo lasciare i sacchi dei rifiuti piuttosto che gettarli nei cassonetti, anche se questi sono vuoti, visto che lo fanno OGNI SERA. E' così difficile fare qualcosa?
RispondiEliminaFaccio infine notare che scene analoghe si vedono anche presso i cassonetti sulle rive...
grazie per la risposta
G.T.
Caro G.T., i trasgressori segnalati sono stati sanzionati. Se dovesse perdurare la situazione, me lo segnali a paolorovis@comune.trieste.it.
RispondiEliminaGrazie, un saluto
caro assessore, non mancherò certo di scriverle all'indirizzo email che mi ha indicato nella sua risposta alla mail precedente, anche perchè sulla pulizia della città ho parecchio da dire, ma vorrei approfittare ancora di questo spazion per chiederle se - lei che correttamente si preoccupa tanto della vocazione turistica della città - ha mai dato un'occhiata attenta alla statua di Joyce posta in prossimità del canale di ponterosso. Già, proprio quella statua accanto alla quale tanti turisti si fanno fotografare! bene, ci faccia caso e noterà che dietro il piede destro del povero Joyce si è andata accumulando una quantità di immondizia non indifferente..decine e decine di cicce e altro, in un punto che non vede uno spazzino da mesi. Che ne pensa? vogliamo segnalarlo ad acegas, prima che lo notino carlo Rossella o il Financial Times?...
RispondiEliminaCordiali saluti
G.T.
Già notato giorni fa, fotografato, inviato foto ad AcegasAps con contorno di urla telefoniche il cui contenuto non riporto qui per rispetto dei lettori minorenni.
RispondiEliminaDovrebbe essere stato ripulito, domani passo a controllare.
Mi spiace dirlo, ma ad oggi (tarda mattinata del 19 settembre) l'immondizia attorno ai piedi di Joyce era ancora tutta lì... spiace dover notare che neanche l'assessore competente in materia riesca a smuovere Acegas Aps (e si può quindi capire quanto la stessa possa tenere in conto noi semplici cittadini...).
RispondiEliminaInsista...
Cordiali saluti
G.T.
...Intendevo ovviamente dire "tarda mattinata del 18 settembre" (e non del 19), ma il concetto non cambia.
RispondiEliminaG.T.
Ok, lunedì sarà pulito e Acegas si becca una bella multa.
RispondiEliminaStatua pulita, vediamo quanto dura...
RispondiEliminabuonasera assessore, volevo sapere se è stato approvato dal consiglio comunale il regolamento sulla pipì dei cani, con le sanzioni in caso di pippì fatta sulle ruote/gomme di automobili e motocicli.
RispondiEliminaVivo in via cappello 9 e nella zona (via cappello, via san vito , via de rin via de fin, via bazzoni ecc.) la situazione è diventata insostenibile. Ci sono tantissimi cani in questa zona e i padroni dei cani fanno fare la pipì e pupù ai loro animaletti nei pressi nei portoni e sulle ruote dei veicoli. E' inconcepibile che in una zona residenziale come quella dove vivo ci sia un tale poco rispetto del decoro urbano. le lascio immaginare poi quali odori ci siano a seguito dei bisogni dei cani. oltre ad essere un'immagine di dubbio gusto, le lascio immaginare l'odore che ne consegue. Sono proprietario di un motoveicolo, che parcheggio in strada e le cui ruote le trovo sempre inondate dalla pipì dei cani. vista che la maleducazione è generalizzata e visto che la pipì danneggia le gomme e i cerchi della mia moto, vorrei sapere come è possibile agire contro questi proprietari maleducati.
Perchè non segnalate la cosa alla pulizia municipale, in mdo che vengano fatte delle ronde e appplicate le sanzioni?
La ringrazio molto per l'attenzione.
Massimo P.
Il nuovo regolamento viene discusso mercoledì nella Commissione competente, poi va all'esame e alla votazione del Consiglio comunale.
RispondiEliminaI tempi non dipendono più da me, ma dalla calendarizzazione che viene fatta dalla Conferenza dei Capigruppo. Secondo esperienza, potrebbe venire approvato entro il mese di novembre.
Ricordo anche che il Consiglio comunale può apportare modifiche al testo da me proposto. Spero non venga stravolto...
Grazie a lei per la segnalazione.
Poi ci si lamenta che i cani vengono abbandonati .
RispondiEliminaE' vietato tutto. Ci si dovrà mettere un tappo nel sedere del cane e un preservativo sul pene del cane per la pipi.
Non c'è più tolleranza. Si vive in un mondo dove ognuno fa quello che vuole, basta non toccare il "proprio orticello".
Evidentemente, prima di commentare, lei si è dimenticato di leggere.
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