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Un lettore del blog di Renzo Tondo...

markogts ha detto...

Una piccola proposta per i tempi di crisi e poco lavoro: tornare ad aprire i negozi anche alla domenica. Sa, io, nel dubbio che siano aperti o chiusi, prendo la superstrada e in un attimo sono a fare shopping a Capodistria...

5/2/09 8:22 PM

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About Paolo Rovis

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11 commenti:

  1. Sarebbe possibile anche con camera di commercio e confcommercio pensare se siano possibili degli interventi che aiutino i negozianti del centro a tenere aperto anche la domenica, rivitalizzandolo così sempre di più. Ora nonostante possano farlo a differenza dei centri commerciali ci si arrischiano solo le grandi catene di franchising.

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  2. ABBIAMO DIMOSTRATO PER L'ENNESIMA VOLTA,DI ESSERE LA CITTà DEL NO Xè POL!...NO Xè POL CHIUDERE OGNI TANTO I NEGOZI LA DOMENICA!...NO Xè POL CHIUDERE I NEGOZI DURANTE FESTE CIVILI E RELIGIOSI!...E SOPRATUTTO NO Xè POL,FAR RESTARE A CASA LA GENTE CHE LAVORA ANCHE LA DOMENICA.
    E BRAVO PAOLO,X L'ENNESIMA VOLTA,LA POLITICA HA DIMOSTRATO DI FARE L'INTERESSE DELLE LOBBY ECONOMICHE,DISTINGUENDO LA POPOLAZIONE DI UNA CITTà IN CITTADINI DI SERIE A(QUELLI CHE NEL WEEKEND E FESTE NON LAVORANO),E CITTADINI DI SERIE B(QUELLI COSTRETTI A LAVORARE 7 SU 7).
    X ME RESTA UNA VERGOGNA,CHE CI SI APPELLI A TRIESTE COME CITTà D'ARTE,SENZA PENSARE A QUANTE FAMIGLIE,IL RISPETTO DEL DECRETO CIRIANI,AVREBBE FATTO COMODO.

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  3. Sicuramente avrebbe fatto poco comodo alle tante famiglie dei lavoratori licenziati, visto che il 40% dei ricavi si concentra nei fine settimana. Molto comodo avrebbe fatto agli Sloveni con i loro negozi aperti la domenica fino alle 15 che non aspettano altro che accogliere Triestini in massa. Poco comodo ai giovani impiegati part-time solo nel week-end, studenti che grazie a qualche centinaio di euro al mese evitano di pesare eccessivamente sulle proprie famiglie. E potrei continuare a lungo, ma ripeterei cose già dette mille volte.
    Saranno contenti, caro Anonimo, i camerieri dei ristoranti, le infermiere ed i medici, le forze dell'ordine, i casellanti delle autostrade, i baristi, gli autisti dei bus e i tassisti, i fiorai e i pasticceri e svariate altre categorie di lavoratori di sapere che lei li considera cittadini di serie B.
    Che poi nessuno lavora 7 giorni su 7, com'è ovvio e com'è giusto, esistono le turnazioni, non lo sa?
    Il fatto di ottenere la qualifica di "Città d'Arte" consente di poter provare ad ottenere finanziamenti statali ed europei specifici per la valorizzazione e la conservazione del centro storico, lo sapeva?
    Ma tanto, chissenefrega, chiudiamo tutto, andiamo la domenica in Slovenia, rinunciamo ai finanziamenti e viva là e pò bon. Bravo!

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  4. Allora,domenica 22 ho lavorato dalle ore 9,alle ore 19.30,alla fine della giornata,ho guadagnato 20 euro in più,perchè la mia azienda si appella al contratto nazionale sulla base dei recuperi,solo che i giorni lavorativi miei consecutivi sono 9..
    lo sò che esistono le turnazioni,ma nel negozio in cui lavoro,non vengono applicate,perchè non sono presenti nè lavoratori part-time,e nemmeno i cosidetti lavoratori domenicali,e anzi siamo con il personale ridotto al minimo,perchè gli incassi sono diminuiti...se poi,si considera che quasi il 70%dei cosidetti clienti,entra in negozio solo per passare il tempo e non per spendere,non vedo a cosa possa servire aprire di più.
    come me lo può spiegare lei,il fatto che avendo ridotto gli incassi,è stato ridotto il personale?...fino al periodo natalizio di commessi eravamo 14,ora siamo in 11,ben 3 persone in meno,e questi sono i finanziamenti,o i posti salvati?
    sarebbe bello,che voi politici,prima vi informaste realmente,su come sono le situazioni nei vari negozi,e poi applicaste tutte le deroghe che volete.
    come lo spiega,in tempo di crisi e rischio posti lavoro,che molti lavoratori nell'ambito si lamentano,perchè i turni sono più massacranti rispetto al passato?
    si,esiste la turnazione anche da noi,una domenica si e una domenica no lavorativa..1gennaio casa,6gennaio lavoro,pasqua e pasquetta casa,25aprile lavoro,1maggio casa,2giugno lavoro,15agosto casa,1novembre e sangiusto lavoro,8dicembre lavoro,24 dicembre chiusura alle 19.30,31 dicembre chiusura alle 19.30,mettiamoci poi tutte le domeniche,e dove sono queste turnazioni?
    mi spiega poi,perchè banche,poste,uffici nel week end o fanno orario ridotto,o sono chiusi del tutto?..come mai,molti negozi del centro,la domenica e il lunedi sono chiusi?
    questa deroga,secondo me,è atta a favorire gli interessi dei grandi centri commerciali a discapito di tutte quelle persone che ci lavorano dentro.
    ed infine,la concorrenza con la slovenia non si combatte con le aperture,ma con la riduzione dei prezzi,perchè da che mondo e mondo se la stessa cosa qua la pago 20 euro e in slovenia la pago 10,capirà che mi conviene andarla a comprare là..vedi la crisi che stà colpendo sia il mondo dei benzinai,sia quelli dei tabaccai..
    ma intanto lo sò chè e tutto tempo sprecato,perchè i grossi impreditori saranno sempre favoriti,rispetto a noi lavoratori,quindi proseguite pure che và bene così.
    ah,un ultima cosa,un turista viene in città per visitarla,o per andare al giulia o alle torri?

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  5. Pubblicherò a breve un post nel quale cercherò di dare alcune risposte all'Anonimo qua sopra (dico così perché non so se sia sempre lo stesso degli interventi precedenti, se sceglieste un nome, anche di fantasia, sarebbe più semplice interoloquire).

    Al momento ribadisco due cose.

    La prima: a fronte dell'obbligo di chiusura festiva/domenicale, la mia controproposta è la LIBERTA' di poter tenere aperto, senza vincoli. Quindi non l'obbligo di aprire: se un imprenditore non lo riterrà conveniente, ovviamente non terrà aperto nè durante le domeniche, nè nelle altre festività. Ma se invece ritiene produttivo farlo, mi spiega perché glielo si dovrebbe impedire?

    La seconda: la mia proposta è da sempre correlata da un semplice meccanismo. L'integrazione al contratto di lavoro del Commercio che fissi un tetto massimo di festività cui un singolo lavoratore può prestare la propria opera. In questo modo se, poniamo, si impedisce di superare il limite del 50% delle giornate festive, l'imprenditore che vorrà tenere aperto sempre dovrà assumere un altro lavoratore, magari part-time, per coprire le festività eccedenti il 50%. Oppure mettere in atto effettive e rigide turnazioni, se il numero del personale a disposizione lo consente.
    Il risultato? Che anziché perdere posti di lavoro dovuti alla chiusura obbligata delle imprese, se ne creano di nuovi.

    Non le sembra ragionevole? O preferiamo, per la comodità di alcuni, mettere a repentaglio il posto di lavoro di molti e magari la stessa sopravvivenza di alcune attività commerciali?

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  6. L'anonimo sono sempre io,e la sua proposta sarebbe ragionevole se fosse veramente così,ma anchio voglio ribadire alcuni punti:
    1)un imprenditore,in questo periodo,riterrà sempre conveniente tenere aperto,perchè pur d'incassare anche 1000 euro in più,è meglio del restare chiusi,ed in più,l'apertura festiva rappresenta per lui una forma di pubblicità.
    2)un imprenditore,non assumerà mai un lavoratore part-time,perchè grazie alle tassazioni non conviene assumere,ma far ricadere il peso ai lavoratori già presenti,visto che il contratto nazionale lo permette.
    3)è presente nel mondo del commercio una derugulation sulle festività come le ho già indicato sul post precedente,dove a fronte delle sole 52 domeniche annuali,+del 50%sono occupate da ogni singolo lavoratore.aggiungiamoci poi,i giorni festivi e la soglia si alza.
    4)come mai solo dopo 5 anni+2,e sotto la minaccia di chiudere i propi supermercati,il nostro sindaco si sia ricordato che siamo una città d'arte?

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  7. Guardi, i supermercati del Sindaco non c'entrano proprio nulla, tanto più che uno è a Muggia ed il provvedimento vale solo per il Comune di Trieste.

    Per quanto alla "città d'arte" me ne sono "ricordato" io, non il Sindaco. Ed io non possiedo supermercati nè svolgo l'attività di commerciante.

    Semplicemente mi sono studiato le leggi, nazionali e regionali ed i pareri del Garante della Concorrenza. La Regione FVG è l'UNICA in Italia a non avere alcuna città d'arte riconosciuta sul proprio territorio.

    Ne consegue che, volendo richiedere finanziamenti per la valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale ed artistico nonché del centro storico, partiremmo svantaggiati.

    Quindi, siccome sono pro-tempore uno degli amministratori di questa città, grazie anche al voto dei cittadini che mi hanno eletto per due volte consecutive, cerco di fare gli interessi di Trieste.

    Non gli interessi di uno o dell'altro e, mi pare di capire, nemmeno i suoi personali, ma quelli generali.

    E fra gli interessi generali c'è quello di valorizzare Trieste sotto il profilo economico e turistico e di non far perdere alla nostra città possibili risorse per renderla migliore.

    E se, oltre a questo, riuscirò a salvare qualche posto di lavoro grazie al fatto che qualche negoziante, riuscendo ad incassare "1000 euro in più", come dice lei, magari non licenzierà commessi, beh, mi sentirò di avere fatto fino in fondo il mio dovere nei confronti della mia città.

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  8. OK,OK...ha ragione lei.

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  9. Beh, non voglio avere ragione per forza, le ho esposto le mie convinzioni. In ogni caso grazie per il pacato dibattito e per aver espresso le sue opinioni, legittime e rispettabili come tutte.
    Un saluto!

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  10. Noi, ogni tanto, proviamo ad aprire. siamo in centro. Di solito il fatturato non copre le spese. Come dire, ci abbiamo provato, ma non funziona.
    A qaunto sento dire dagi altri esercenti, questa è la norma. Poi ci proveremo ancora, ma non credo che in un periodo di calo dei consumi aumentare i costi sia una buona soluzione.

    R.D.

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  11. Se i costi superano i ricavi, è logico che non conviene aprire. D'altra parte, l'apertura festiva è appunto una facoltà, non un obbligo, che viene lasciata in capo all'esercente affinché lui e lui solo possa valutare se convenga o meno.
    Alcuni commercianti del centro, però, mi hanno riferito che dopo un periodo iniziale di apertura festiva effettivamente poco esaltante, la loro clientela si è abituata a frequentare ed acquistare nei loro negozi proprio la domenica, approfittando del maggior tempo libero a disposizione. Gli incassi registrati, sempre a quanto mi dicono, sono spesso superiori a qualsiasi altro giorno della settimana.
    Per altri, invece, è come dice lei.
    Credo dipenda dall'ubicazione e dalla categoria merceologica.
    Rimane secondo me il fatto che nessuno meglio di un imprenditore del commercio può valutare cosa sia meglio fare per la propria attività ed è appunto questa libertà che credo vada garantita.

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