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COMUNE DI TRIESTE: PRIVILEGI PER POCHI, PAGATI DA TUTTI.


La precedente Amministrazione ha fatto molto per aumentare il numero di posti negli asili nido a disposizione delle famiglie triestine. Tuttavia, il numero delle richieste è ancora maggiore dell'offerta disponibile. Così, ci si sarebbe aspettati che la nuova Giunta comunale di sinistra proseguisse sulla nostra strada, con l'obiettivo di dare una risposta esaustiva in termini di infrastrutture per l'infanzia per tutte le famiglie con figli piccoli e piccolissimi.

Invece, al contrario, si tolgono posti già esistenti per riservarli a una sola categoria, quella dei dipendenti comunali. Nulla di grave se si aggiungesse una struttura dedicata, con i costi integralmente a carico della categoria fruitrice. Esattamente come accade in tutti gli asili nido aziendali delle imprese private.

Ma in questo caso, la Giunta comunale di sinistra non aggiunge, bensì sottrae alle famiglie triestine 23 posti all'asilo nido per riservarli ai figli dei dipendenti del Comune.
E i costi di questo privilegio per pochi non verranno sostenuti dai diretti interessati, ma saranno pagati, con le tasse, da tutti i cittadini.
Altre 23 famiglie si aggiungeranno a quelle escluse dalle graduatorie. E non per la ragione che il posto non c'è: per l'odioso motivo che il posto ci sarebbe, ma è stato deciso che lo occupino altri, scavalcando i normali cittadini.

Ecco il concetto di "equità" secondo la sinistra. Inaccettabile e oltraggioso per le famiglie triestine, odiosamente discriminante perché divide i bambini in categoria di serie A e di serie B. E finanzia l'operazione con i soldi di tutti, compresi quelli delle famiglie alle quali viene negato il servizio.
A questo link, il testo della delibera approvata dalla Giunta comunale.
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