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TRIESTE TURISTICA: SI CRESCE ANCORA, SI CRESCE BENE!


LA FORTE CRESCITA DEL TURISMO A TRIESTE, ANCHE NEI CONFRONTI DELL’INTERA REGIONE, ILLUSTRATO IERI DALL’ASSESSORE COMUNALE PAOLO ROVIS.

“Trieste turistica… si cresce ancora, si cresce bene”: all’insegna di questa “chiave di lettura” ottimistica, ma al tempo stesso pienamente realistica e avvalorata dai fatti, l’Assessore comunale allo Sviluppo Economico e Turismo Paolo Rovis ha illustrato ieri i dati del crescente incremento dei flussi turistici verso la nostra città.


E lo ha fatto, non a caso, nella Sala riunioni di una struttura alberghiera appena aperta, al “Palace Suite” di via San Nicolò 34-36 e via Dante 6/a che, con i suoi appartamenti di gran livello, in uno dei palazzi liberty più belli della città e di tutto il Nord Italia, completamente ristrutturato e dotato delle più moderne tecnologie, si affianca “logisticamente” alle stanze d’albergo del “collegato” Hotel Continentale.


Nel corso della conferenza stampa, l’Assessore Rovis ha “snocciolato” tutta una serie di cifre – assolutamente ufficiali e fornite dall’agenzia “Turismo FVG”, ha tenuto a sottolineare – che mettono in piena evidenza il “balzo in avanti” di Trieste quale città di alta valenza turistica, anche nei confronti dell’intera Regione.


“Stiamo infatti registrando – ha spiegato Rovis -, in particolare negli ultimi cinque anni, un “trend” costante di crescita di turisti e, parallelamente, di strutture ricettive di ogni livello e prezzo, che difficilmente trova paragoni in altre aree del Paese. E ciò anche al di là della crisi che investe l’Italia al pari delle altre nazioni.”


“Anche grazie alla costante e mirata promozione del Comune di Trieste, si consolida la "misura" di turismo sulla quale abbiamo puntato: non di massa – com’è piuttosto quello che si dirige verso altre località della Regione, in particolare verso le mete balneari dell’estate – ma invece di fascia medio-alta. Che stimola diversi imprenditori a credere e a investire in strutture di qualità. Ottenendo, evidentemente, risultati soddisfacenti!”.


Ne fa fede la sensibile crescita delle strutture ricettive, sia in termini di esercizi attivi (da 116 a 180 in totale, dal 2005 al 2010, per tutte le tipologie, dagli alberghi agli affittacamere, passando per l’aumento “esponenziale” dei Bed & Breakfast da 24 a 65), sia in termini di posti letto, da 4582 a 5728, con un incremento del 32,6% in cinque anni.


“Ma se, come detto – ha osservato Rovis – l’aumento del numero delle strutture è più visibile nei più piccoli Bed & Breakfast, quello delle stanze disponibili e dei posti letto è più marcato negli alberghi che “conquistano” ben il 49% della disponibilità totale di posti. Il che significa essere in grado di offrire soluzioni variegate, alla portata di tutte le tasche ed esigenze, ma anche di fatto ospitare un turismo più elevato e “ricco” che sceglie in gran parte gli alberghi.”


L’altro aspetto assolutamente rilevante emerso ieri sera è la suddivisione dei flussi rispetto al resto della Regione. In questo senso – e qui i raffronti sono più “mirati” sull’ultimo anno – mentre nell’intera Italia il turismo purtroppo cala sia quanto ad arrivi (-4,2%) che a presenze (cioè il turista che si trattiene “in loco”, - 3,57%), in Friuli Venezia Giulia c’è stata una crescita di arrivi (+3,55%) però con un calo di presenze (-3,57%), laddove a Trieste sono invece contemporaneamente cresciuti sia gli arrivi che le presenze (rispettivamente +8,30% e +1,94%). Facendo tra l’altro registrare una percentuale di “nuovi arrivi” a Trieste del 27,5% sul totale dell’intera Regione.

“Il che significa – ha sottolineato Rovis – che più di un quarto del nuovo traffico turistico verso la Regione arriva… a Trieste !  E se si tiene conto che in questo conteggio vanno compresi tutti i numerosissimi turisti “balneari” che d’estate di calano verso le spiagge di Grado, Lignano ecc. e che incidono non poco sul totale, si può ben capire dove e in qual misura si rechi “il resto” del turismo che arriva in questa Regione, quello non balneare ma piuttosto culturale e artistico. E in quale città questo flusso arrivi, armonicamente distribuito praticamente nell’arco dell’intero anno, a prescindere dal sole e dalla temperatura del mare, esattamente come accade per tutte le “Città d’Arte”! (e qui Rovis ha illustrato un’altra tabellina sulla “equa distribuzione” mensile delle presenze nel corso di tutti i mesi dell'anno). E come pertanto – ha aggiunto - non sia possibile negare a Trieste la qualifica di “città turistica” e di “città d’arte”!


In forte crescita a Trieste è il turismo leisure, per il quale si può parlare di vero e proprio "boom", che colma e supera il rallentamento che interessa, in tutta Europa, i flussi business.

Ultimo dato significativo, la "classifica" per provenienza dei turisti stranieri verso Trieste, e la relativa crescita. Dopo i “tradizionali” alti numeri di Austriaci (ulteriormente aumentati del +22,68%!) e Tedeschi (+11,12%), troviamo Inglesi (+2,62%), Americani (+7,6%) e Francesi (+7,72%) contro Ungheresi, Cechi e Polacchi che visitano il resto della Regione (sostanzialmente Lignano Sabbiadoro...). Il che significa – per Trieste – di clientela con un più alto profilo e con maggior capacità di spesa. Molto sostanziosi, infine, gli incrementi di turisti provenienti dalla Svizzera e dalla Spagna.


Traendo le conclusioni, “Trieste – ha rimarcato l’Assessore Paolo Rovis - contribuisce per oltre ¼ alla crescita turistica della Regione, con un ”trend” costante e consolidato in controtendenza positiva rispetto all’Italia, “forte” di un comparto turistico valutabile ormai in oltre 100 milioni di Euro annui di ricadute dirette sul territorio, all’interno del quale si consolida e incrementa il turismo leisure europeo e statunitense di qualità con alta capacità di spesa, “de-stagionalizzato” in quanto sviluppato su 12 mesi all’anno.”


“Situazione e dati per i quali – lancia la “stoccata” Rovis – chi parla ancora oggi di ‘turismo residuale o di passaggio a Trieste’ viene clamorosamente smentito dai fatti, essendo evidente la sussistenza e lo sviluppo sul territorio triestino di un'industria del turismo che ha tutte le carte in regola per crescere ancora e contribuire a creare ulteriore ricchezza per l’intera Regione!”


“Chicca” finale: Rovis, anche in riferimento ai positivi dati sul turismo dalla Spagna e dalla Francia, ha ricordato che proprio martedì 2 novembre partirà il nuovo collegamento aereo diretto con Valencia, mentre nella primavera 2011 sarà avviato il volo diretto con Parigi, e – sempre frutto dell’ottimo lavoro svolto dai vertici dell’Aeroporto di Trieste e dall'Assessorato regionale ai Trasporti – è a buon punto la trattativa per la ripresa del volo diretto Trieste – Mosca.


"I collegamenti aerei diretti con grandi bacini d'utenza europei- ha concluso Rovis - sono strumenti fondamentali per costruire offerte commercialmente e qualitativamente appetibili, capaci di contribuire a far scegliere Trieste come destinazione per il turista leisure".

(Elaborazione dati: dott.ssa Cristina Caris, dott. Giovanni Righi, Assessorato Turismo Comune di Trieste. Comunicato stampa: Fulvio Sabo, Ufficio stampa del Comune di Trieste)
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4 commenti:

  1. Sono contento pe i turisti che vengono a visitare la bella Trieste. unico neo : manca il collegamento treno o metro tra ronchi fino a Trieste. E' possibile realizzare quest'operaé?
    Buon lavoro

    Adriano

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  2. E' uno degli impegni prioritari che si è assunta la Regione. Stazione dentro l'aeroporto e collegamento ferroviario (sono poche centinaia di metri) con la linea esistente. Auspico anch'io tempi brevi.

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  3. Buongiorno,
    sono capitato per caso adesso su questo blog.

    Mi sembra che non ci sia coscienza di quanto importante sia il collegamento ferroviario con un Aeroporto.
    A Ronchi sarebbe possibile farlo con pochissimi soldi e collegare così in brevissimo tempo l’aeroporto con il cuore di Venezia e di conseguenza Trieste, Udine, Ljubljana ecc…

    Lei dice che fa parte degli impegni prioritari ma finora ho solo letto alcune dichiarazioni d’intento senza nessuna scadenza, nessun piano di attuazione. Forse non sono ben informato ma per il mio lavoro, che consiste nel organizzare trasporti ferroviari di merci, ho più volte frequentato convegni con Riccard e non ricordo di alcun cenno concreto sull’argomento.

    Ritengo inoltre che questa città necessiti subito di una grande attrazione turistica come l’Acquario.
    Ma che cosa stiamo aspettando? Non posso pensare che non ci siano i soldi, con tutti quei fondi che sono attualmente alla ricerca di investimenti concreti e duraturi.

    Insomma sono profondamente preoccupato per il futuro dei miei bambini in questa città che amo ma che chiacchiera molto e fa poco niente. Ho deciso di venirci ad abitare quasi 15 anni fa ed ho messo su famiglia ma di fronte a cosi poca evoluzione ritengo di avere commesso un errore.
    Sono cittadino di adozione anche se di nascita e non vorrei dover decidere di tornare a Ginevra o andare a Milano come tanti.

    Spero che questi 10 minuti per scrivere questo pensiero non vadano persi e possano servire a qualcosa.

    Io, nel mio piccolo, sono a disposizione per aiutare la Trieste del Fare.
    Un cordiale saluto
    Massimiliano de Lindegg
    mdelindegg@gmail.com

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  4. Grazie per l'intervento, sig. de Lindegg.

    Mi trova d'accordo sia sull'importanza del collegamento ferroviario con l'aeroporto, che sull'opportunità di sviluppo che una infrastruttura come il Parco del Mare potrebbe costituire per Trieste.

    Per quanto nelle mie possibilità, lavoro affinché si realizzi quanto a lungo dibattuto. E sono ottimista.

    Poi tenga conto le che "teste" sono tante e che si tratta di metterle tutte d'accordo. Impresa piuttosto complessa, a Trieste come altrove.
    Ma io non mollo. E non lo faccia nemmeno lei: abbiamo bisogno in questa città di persone che non si dilettano in inutili polemiche ma sostengono, anche moralmente, chi vuole fare qualcosa di concreto.

    Un cordiale saluto.

    RispondiElimina

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