"Nel promuovere lo sviluppo del sistema delle imprese la Camera di Commercio ispira la propria azione ai principi della libertà dell’iniziativa economica, della libera concorrenza, dell’autoregolazione del mercato, della tutela e dignità del lavoro."
(Statuto della CCIAA di Trieste, art. 7, comma 1)
"La Gaslini, che dovrebbe ospitare un paio di queste realtà, finora si era accontentata di affittare un paio di magazzini e adesso vuole creare un’ulteriore area commerciale... Dovremmo anche dir loro bravi...?"
(Antonio Paoletti, presidente CCIAA Trieste, in merito alla richiesta di insediamento di nuovi negozi - Il Piccolo, 5 settembre 2010)
Paoletti ha dichiarato, in una recente intervista a tele4, di lavorare per il terzo mandato di presidente della CCIAA e di non essere interessato alla carica di sindaco (bugia!), ancorchè il suo nome sia circolato nei salotti cittadini.
RispondiEliminaE' logico pensare che il suo elettorato sia composto dagli imprenditori Triestini; gli stessi imprenditori che attanagliati dalla crisi vedono negativamente l'insediamento di nuove realtà commerciali (all'oste da fastidio anche la fontana in piazza!).
E' da biasimare per la sua presa di posizione?
Certo la dichiarazione è un pò in contrasto con la sua "mission" che è quella di incentivare gli investimenti e gli investitori.
Forse il Paoletti si è tolto un sassolino dalla scarpa, dopo che ha visto il suo progetto "Parco del Mare" subire le ritrosie e tentennamenti dei politici triestini ( e non solo).
Trieste, ma in genere la politica, è fatta di orti e orticelli; si sa che certe iniziative "vivono" solo se non danno fastidio agli interessi di Qualcuno.
Anche il Sindaco stà procrastinando progetti come: il piano del traffico, la ristrutturazione della galleria foraggi, ed anche, Suo malgrado, i centri monomarca.
Sarebbe un "pazzo" (politicamente parlando)se forzasse la mano su questi argomenti a ridosso delle elezioni.
E' finita l'esate e siamo già in campagna elettorale, queste sono le prime avvisaglie delle dispute tra i candidati!!
Per fortuna che tutto finirà come al solito
" a taralluci e vino" ...naturellement..
Au revoir...
Mah, io so che la città potrebbe rimetterci un centinaio di milioni di investimenti e 500 posti di lavoro nuovi e concreti. Oltre ad un non quantificato - ma cospicuo - fatturato che anziché venir prodotto a Trieste, incrementerà località a noi molto vicine. Oltre a far perdere posti di lavoro esistenti causa la mancata riconversione di aziende oggi ancora operanti ma a rischio chiusura.
RispondiEliminaDal mio punto di vista "pazzia" - anche politica - è sprecare tutto questo. Dopodiché, possiamo anche far prevalere, ancora una volta, l'interesse dell'orticello - piccolo e di ancor breve durata - su quello generale della città e dei suoi abitanti.
Vuol dire che si sarà fatto di nuovo del male a Trieste, Ma non certo con la mia complicità.
Parlando di "orticelli" che ne pensa della questione Porto Vecchio, Porto Nuovo e Molo Ottavo?
RispondiEliminaQuelli si che sono Orti intoccabili!
Potrebbero, - anzi dovrebbero -, fare da volano per l'intera città e Regione, invece sono in mano a dei "Baroni" (Massoni) che li gestiscono in apparenza nell'interesse della comunità, nella sostanza invece......
Da quanti anni sentiamo roboanti annunci sullo sviluppo dei porti triestini?
E quanti anni ancora passeranno prima di vedere qualcosa?
Saluti
Il Comitato Portuale ha rilasciato ieri la concessione per il Porto Vecchio.
RispondiEliminaIn ogni caso, il Comune non ha alcuna competenza sugli scali portuali, che vengono gestiti in autonomia dall'Autorità Portuale, presieduta da Claudio Boniciolli, nominato dal governo Prodi.