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ALBERGHI A TRIESTE: È BOOM DI INVESTIMENTI.


L'articolo di Gabriella Ziani pubblicato su "Il Piccolo" di oggi, 23 agosto 2009.


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ALBERGHI A TRIESTE: È BOOM DI INVESTIMENTI.
GRANDE FERMENTO ANCHE PER ALTRI TIPI DI STRUTTURE RICETTIVE

Raddoppiano Urban, Continentale e Duchi: previsti mini-alloggi per i clienti ”business”
Altri due alberghi pronti a partire.
E ci sono gli affittacamere che si trasformano in hotel.
In Cittavecchia Casa Trauner cresce di un piano: previsto un loft per ciascun livello.

Trieste all’improvviso è diventata di zucchero per gli imprenditori del turismo. Da qui a fine anno vedrà la più grande esplosione di nuovi alberghi, residence, stanze, loft, affittacamere, bed&breakfast della sua storia recente e forse anche di quella antica. Con una novità: la città sarà punteggiata di miniappartamenti in affitto, per famiglie ma anche per soddisfare le esigenze del non piccolo traffico di clienti «business», i manager in transito.


INVESTIRE. Imprenditori esterni investono ancora, quelli locali raddoppiano e ampliano. «Non s’era mai vista una cosa simile» commenta l’assessore comunale al Turismo Paolo Rovis. Tanta forza desiderante di sviluppare il settore ha evidentemente diluito nel tempo iniziative di richiamo e prospettive d’interesse. Ma forse non sono estranei a questa svolta anche la recente fiducia dimostrata da Starhotels che sul Savoia ha speso senza reticenza 45 milioni di euro per rilanciare l’hotel extralusso e l’investimento non da meno che Carlyle sta facendo sul Tergesteo. Pesi massimi che diventano garanzia anche per gli altri.

STANZE. Ma un altro dato è altrettanto certo: i turisti aumentano, i posti letto esistenti, oltre 4500 in città e 9000 calcolando l’intera provincia, hanno tassi di occupazione soddisfacenti.

SORPRESE. Vediamo dunque le sorprese dei prossimi mesi. Entro l’anno l’hotel Duchi d’Aosta di piazza Unità sarà in grado di inaugurare sulla palazzina di retro Duchi vis-à-vis, una dèpandance con 38 posti letto e una sala per riunioni. L’hotel Urban in Città vecchia raddoppia su via dei Cavazzeni, che fronteggia il suo ingresso secondario. Costruisce lì sei appartamenti a quattro stelle (pronti già forse per la Barcolana).
SUITE. In pieno centro, e cioé in via San Nicolò, l’hotel Continentale si è assicurato la palazzina d’angolo con via Dante, attualmente in restauro, dove sta allestendo 16 appartamenti collegati all’albergo, sorta di «suite» speciali, anche qui da quattro stelle. Vicino al centro commerciale Giulia, invia Bonomo, una quota di appartamenti del grande stabile che sbocca su via Pindemonte sarà trasformato altrettanto in miniappartamenti nell’ambito di una «residenza turistico-alberghiera».

LICENZA. Ha chiesto la licenza edilizia proprio adesso, e dunque i lavori si protrarranno nel 2010, l’hotel Riviera di Grignano che progetta nuove costruzioni sul costone verso il mare. Il Greif Maria Teresa di viale Miramare sta da tempo ingrandendo la propria struttura (lavori rallentati dalla scoperta di nuovi resti di una villa romana, vincolati dalla Soprintendenza).

GAMMA. Ma il movimento interessa tutta la gamma dell’ospitalità turistica, alta e bassa, in continua crescita e sparpagliata ormai in ogni zona. E specialmente i bed & breakfast, soluzione di successo specie per un turismo di passaggio. Trieste ne ha già 45, e sono davvero tanti. Entro il 2009 ne aprirà uno nuovo in zona Cattinara, mentre un altro è pronto a partire in via Torrebianca, nel borgo Teresiano. Un affittacamere in via Felice Venezian infine cambia stato e diventa anch’esso bed&breakfast, mentre un altro in via Roma, Canal Grande, passa da affittacamere ad albergo e aumenta di quattro stanze la propria disponibilità.

RESIDENCE. In grande fermento i residence, soluzione intermedia. Il Sara in zona Urban raddoppia gli appartamenti, da quattro a otto. Casa Trauner, sempre nella stessa area, cresce addirittura di un piano, da quattro a cinque (ogni piano un loft). L’Exedra di via Fabio Severo di fronte al Tribunale costruisce tre appartamenti nuovi.

CAMERE. Si moltiplicano perfino gli affittacamere. Ne aprono due nuovi, da sei stanze ciascuno, in via Santa Caterina e in via XXX Ottobre. Altri due, poi, in via Laghi e in viale XX Settembre.

CARSO. Anche in Carso qualche cosa si muove. A Basovizza l’albergo-ristorante Al Tiglio adiacente la chiesa ha completato la costruzione del secondo corpo, creando il Center hotel come dépendance, dieci nuove stanze.

SEGRETI. Fin qui notizie ufficiali. Ma nel settore si parla di qualche altro «prossimamente», ancora segreto. Di un nuovo albergo in via Mazzini, per esempio. E di alberghi pronti a prender piede sulle Rive, nella zona tra la Marittima e Campo Marzio. Considerato che da poco è tornato in attività il Savoia e che in Barriera vecchia ha appena aperto il Vittoria, molti già si chiedono: reggeranno, e come, tanti investimenti tutti assieme?

ROVIS: TURISMO IN CRESCITA COSTANTE, NEL PRIMO SEMESTRE 7% IN PIU'.
Il bilancio del turismo a Trieste rimane attivo, anzi è in crescita e gli operatori (specie del Triveneto) hanno captato la novità decidendo di aprire alberghi e residenze.
I numeri intanto continuano a essere confortanti. «Nel 2008 rispetto al 2007 - racconta l’assessore Paolo Rovis - abbiamo avuto un aumento di arrivi pari al 4,5%, e dell’8% nelle presenze, e il primo semestre 2009 dà segnali ancora più interessanti, con una crescita complessiva del 7%, inoltre di nuovo siamo stati l’unico capoluogo della nostra Regione ad aver aumentato il turismo.
«Per questo motivo - aggiunge - Trieste è al centro di cospicui investimenti nel settore, cosa che conforta, perché se noi crediamo in questa forma di sviluppo la miglior cartina di tornasole ce la danno poi i privati che mettono i propri soldi, i soldi sono un giudizio incontestabile, non una semplice opinione».
Sembra inoltre che l’attrazione e la fama di «città visitabile» abbiano bucato il muro dell’indifferenza. La prova sta nell’identikit del turista, notoriamente fino a poco tempo ristretto al genere di puro passaggio. «Adesso sempre più anche chi va in Croazia d’estate - aggiunge Rovis - prenota una notte a Trieste per passarvi la giornata successiva prima di proseguire, e sempre più si registrano prenotazioni di quattro o cinque giorni».
L’occupazione media delle strutture ricettive è secondo l’assessore attorno al 60%. Per il presidente della categoria, Guerrino Lanci, sale e scende attorno al 70%. Di un certo rilievo è considerato il flusso, più invisibile rispetto a quello con macchina fotografica al collo, dei viaggiatori per lavoro, anche se la grande industria è scarsa. «Ma è stato calcolato - nota sempre Rovis - che solo la Wärtsila movimenta in città più di 10 mila persone in un anno, tra manager e tecnici».
Intercettato il movimento, che riguarda poi naturalmente anche le società finanziarie e assicurative, qualcuno ha deciso di piazzare miniappartamenti un po’ dappertutto, anche in zone strategiche per singole realtà: «Soluzione alternativa all’albergo, consente qualche comodità e costa di meno». Dunque si è accesa sul campo anche la concorrenza. Perché a chi mira il grande albergo nella stagione invernale se non al «business man»?
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