Infuria la guerra del pesce in città!
Su "Il Piccolo" di oggi un'intera pagina a pagamento acquistata da alcune pescherie triestine per accusare quantomeno di "scarsa trasparenza" i metodi commerciali di un banco pesce da poco aperto in piazza Ponterosso.
Nei giorni scorsi anch'io sono stato accusato di aver sostenuto e promosso una singola realtà commerciale - quella appunto di Ponterosso - a scapito delle altre.
I fatti sono in realtà ben diversi. Il nuovo mercato orto-floro-vivaistico e agro-alimentare di piazza Ponterosso è stato istituito dopo che il Consiglio Comunale ha approvato una mia delibera nel giugno scorso, ed ha preso il via il 2 luglio. Sono stati assegnati circa 40 posti ad altrettanti operatori, tra cui diversi produttori diretti.
Giova ricordare che tali mercati sono previsti da una legge nazionale - i cosiddetti farmer markets - e da una norma regionale. Lo scopo della vendita diretta è proprio quello di arrivare al consumatore finale senza ulteriori passaggi, accorciando al massimo la filiera del prodotto, affinché i prezzi di vendita possano essere contenuti il più possibile.
Credo che di questi tempi poter reperire una serie di prodotti alimentari a prezzi modesti vada incontro alle esigenze di un gran numero di famiglie...
Il banco pesce in questione ha fatto la sua apparizione in ritardo rispetto alla data di apertura del mercato, a causa della necessità da parte della cooperativa che lo gestisce di approntare un mezzo che soddisfi le regole igienico-sanitarie cui questo prodotto è legato.
Ho perciò ritenuto di fare una conferenza stampa per informare i cittadini che il mercato di piazza Ponterosso - mercato COMUNALE - si sarebbe arricchito di una nuova categoria merceologica.
Da lì una serie di accuse, agitazioni e contestazioni da parte di alcune pescherie per l'apertura di una attività distorsiva - a loro dire - della concorrenza.
Io ritengo che ci sia spazio per tutti. Mi rifiuto di credere che in una città da 211mila abitanti, un singolo banco di pesce possa mettere in crisi un intero comparto commerciale. Anche perché il target cui si rivolgono è diverso: vasta scelta e servizio nelle pescherie, assortimento più limitato, nessun servizio ma prezzo più basso nel banco ambulante.
Come dire che oggi i consumatori hanno una maggiore possibilità di scelta, in ragione dei propri gusti e... della propria tasca!
D'altra parte, quando sempre a Ponterosso un allevatore di maiali ha aperto il proprio banco proponendo salumi da lui direttamente prodotti e venduti, nessuna salumeria ha avuto alcunché da obiettare...
Ecco perché credo che la polemica sia destinata a rientrare, posto che mi sembra del tutto sproporzionata rispetto alla rilevanza dei fatti.
Preferisco invece pensare che oggi centinaia di cittadini con basso reddito, pensionati, famiglie numerose possono avere l'opportunità di mangiare a casa del pesce senza che questo pesi eccessivamente sul proprio budget.
Non sono forse queste le azioni che un soggetto pubblico come il Comune deve perseguire, a beneficio di tutti i consumatori...?
Iscriviti a:
Commenti sul post
(
Atom
)
Spettabile Sig. Rovis volevo aggiungere qualche commento riguardante l'apertura della rivendita di pesce di piazza ponterosso. Innanzitutto mi presento.Mi chiamo Silvano Luches, sono un operatore del settore e anch'io ho una rivendita di pesce.In questo settore ci sono nato e vissuto e da più di trent'anni è la mia fonte di lavoro fatta di sacrifici e tanta passione.Volevo sottolineare alcune sue affermazioni e prese di posizione per la quale non sono d'accordo.Giustamente il commercio è libero e ben venga la concorrenza ma per fare colpo e cercare di convincere il futuro acquirente ad usufruire del servizio dobbiamo usare lealtà e sincerità per quello che offriamo.Io sono presente ogni mattina al mercato ittico all'ingrosso dove si forniscono,come del resto anch'io,tutte le varie pescherie della città comprese piazza Belvedere e piazza Ponterosso.Perciò non si tratta di Farmer markets,che letteralmente indica una rivendita da fattoria per capirci meglio dal produttore al consumatore! ma bensì sono state aperte delle normali pescherie.Infatti le loro barche sono ferme da tempo e il loro prodotto è praticamente inesistente per cui non si tratta affatto di una vendita diretta come voi state sostenendo.L'abbattimento del prezzo finale è dovuto solo al contenimento delle loro spese visto che si tratta di una cooperativa con lavoratori associati e una minore offerta di servizi.Per quanto riguarda l'appoggio del comune per la pubblicità gratuita a mio avviso è stata offerta ad un singolo commerciante e non al fatto che la piazza si ripopolava di bancarelle in quanto nessun altro settore merceologico ha avuto questa pubblicità.Per il bando di concorso invece (in questo caso ammetto la mia ignoranza in materia)penso che sia corretto porlo anche nella bacheca del mercato in vista dei diretti interessati del settore. Anzi a questo proposito le sarei grato se mi darebbe delle indicazioni per il bando di concorso ad un mandatario al mercato ittico al quale potrei essere interessato.
RispondiEliminaUn'ultima precisazione.Consiglia all'amico Amato di fare delle riflessioni. Non sarebbe meglio se le facessimo un pò tutti?
Distinti saluti
Luches Silvano
Caro Silvano, sempre disponibile a fare riflessioni su ogni cosa, fa parte del mio incarico pro tempore :-)
RispondiEliminaConfermo che quello di piazza Ponterosso è un mercato riservato alla vendita di prodotti agro-alimentari e orto-floro-vivaistici, cui è stata data la precedenza per l'assegnazione dei posti ai produttori ed in subordine ai commercianti.
Da mercoledì scorso, ad esempio, è presente anche un produttore diretto di salumi e formaggi al quale, secondo il suo pensiero, presumo che in questo momento io stia facendo pubblicità a discapito delle salumerie locali.
Ma la invito, a mia volta, a riflettere su questo: pubblicità significa promuovere, affermandone le qualità, un'attività o un prodotto, sollecitando il destinatario del messaggio a preferire quall'attività o quel prodotto piuttosto che altri concorrenti.
Quello che il Comune ha fatto, invece, è informazione al cittadino su un'iniziativa, quella del mercato di Ponterosso e, ovviamente, sui suoi contenuti, perfettamente legittima e perfino doverosa, trattandosi appunto di un mercato gestito dal Comune, pubblico, deliberato dal Consiglio comunale.
C'è una bella differenza, mi sembra.
Se poi gli organi di informazione, dalla stampa locale e nazionale alle varie testate televisive, hanno ritenuto di documentare il "fenomeno" con servizi, articoli e commenti... beh, spero non penserà che io abbia il potere di controllare e indirizzare la stampa! Se ne lamenti, se ritiene, con i direttori delle varie testate o con l'Ordine dei Giornalisti.
Per quanto, infine, al bando pubblico di concorso per un posto di concessionario al Mercato ittico, il direttore del mercato e gli uffici comunali preposti sono a sua disposizione per tutte le informazioni del caso.
Grazie per il suo intervento, un cordiale saluto!