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NELLE REGIONI FRANCESI CHI PERDE È L'EUROPA.

7 dicembre 2015

NELLE REGIONI FRANCESI CHI PERDE È L'EUROPA.
Crisi di valori e risposte insufficienti da PPE e PSE. Ne beneficia chi parla la lingua dei cittadini, non quella della tecnocrazia asettica.


Possiamo dare diverse letture all'affermazione politica del Front National al primo turno delle elezioni regionali in Francia.

La più chiara potrebbe forse passare per l'individuazione di chi ha perso. A uscire sconfitta è sicuramente l'Europa. Quella rappresentata dalle declinazioni francesi del PPE e del PSE, i partiti che, in coalizione, governano l'UE.

Ha perso l'Europa che tutti, a parole, dicono di voler cambiare. Ma i cui connotati rimangono immutabilmente quelli di un tecnocratico e distante centro d'affari riservato a pochi.

Che cala regole dall'alto, impone vincoli, gestisce banche, finanza e bilanci degli Stati. Non è - o non appare - l'Europa delle persone, delle famiglie, dei popoli.

I gendarmi asettici e senz'anima non piacciono a nessuno. Quindi non può piacere quest'Unione europea che non dà risposte ai bisogni veri dei suoi cittadini. Più simile a una gabbia che a un orto dove coltivare opportunità. Sarebbe da sprovveduti, quindi, stupirsi che milioni di elettori voltino le spalle a coloro che quest'Europa la governano.

Sono elezioni regionali di un singolo Stato, vero. Il risultato concreto è ancora da stabilire, dopo i ballottaggi. I non-lepenisti sono pur sempre il 70% degli elettori. E probabilmente al Front National andranno, alla fine, la presidenza di appena un paio di regioni. Se va bene.

Ma sarebbe un errore madornale pesare in modo così relativo la tornata elettorale francese. FN ha segnato un risultato storico e importante. Forse "di risulta", tuttavia ottenuto attraverso la volontà popolare, non con alchimie e artifizi.

L'establishment europeo può, ancora, cogliere il segnale e dare risposte adeguate. Diversamente il mosaico comunitario si scomporrà molto più rapidamente di quanto si sia impiegato a metterlo insieme.

Sarà inevitabile e a deciderlo saranno i medesimi cittadini a favore dei quali l'Unione avrebbe dovuto venire edificata.

Non so se sarà un bene o un male. Sarà, a quel punto, semplicemente giusto.
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