Un evento importante, sul quale l'Italia investe molto in termini di immagine. E anche di economia e posti di lavoro, è stato detto. In realtà, sembra che l'occupazione effettiva si non superi le 5mila unità. Per gran parte a tempo determinato e per un'altra parte legata alle opere edili. Quindi destinata a cessare con l'ultimazione dei cantieri.
Poi, durante i sei mesi dell'evento, ci saranno i volontari. Si stima un esercito di 20mila giovani impegnati nelle attività di accoglienza e orientamento, anche se alcune fonti ridimensionano il numero alla metà.
Volontari si, ma per svolgere un lavoro vero e proprio. Della durata di due settimane per ciascuno, con turni da 5 ore e mezza al giorno. Gratis. Già, perché della decina abbondante di miliardi di costi complessivi, nulla andrà in tasca ai giovani lavoratori.
Per loro sono previsti rimborsi per i mezzi di trasporto necessari a raggiungere l'Expo e, fino ad esaurimento e quindi non per tutti, un letto dove dormire.
D'altra parte, i soldi non sono tutto, devono avere pensato gli organizzatori. Che ricordano come lavorare (gratis) all'Expo miliardario darà la possibilità di fare nuove amicizie, scoprire i propri talenti, entrare a far parte di un network di volontari così da poter lavorare gratis anche in futuro, da qualche altra parte.
E quando tutto finirà?, chiedono retoricamente nel sito dei volontari. Ovvio: "Se i tuoi nuovi amici torneranno a casa in altri paesi, potrai continuare a restare in contatto con loro via internet e magari andarli anche a trovare o perché no fare il Volontario nel loro paese al prossimo Grande Evento!"
Tutto bellissimo. Ma forse, con una disoccupazione giovanile record e con le famiglie italiane in gravi difficoltà, dare un giusto compenso a chi lavora sarebbe stato meglio. E giusto.
Ah, quasi dimenticavo. Ai volontari verrà corrisposto anche un pasto giornaliero. Uno eh, che non ingrassino. Un unico pasto che, per lavorare a una manifestazione con il titolo "Nutrire il Pianeta", ha il sapore, inconfondibile, della beffa.
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