Trieste. Il Faro della Vittoria, chiuso al pubblico e, sullo sfondo, il Castello di Miramare, il cui Parco è ancora privo di manutenzioni. |
COMUNICATO STAMPA
I PARLAMENTARI TRIESTINI INTERVENGANO URGENTEMENTE PRESSO I COMPETENTI MINISTERI.
Trieste - 05 giugno 2013. La soglia di preoccupazione è ormai superata. I maggiori attrattori turistici di Trieste soffrono di carenza di fondi, abbondanza di ottusa burocrazia, scarso interesse da parte degli Enti preposti ad amministrarli.
L'elenco comprende Parco e Castello di Miramare (degrado), Tram di Opicina (inattivo), Faro della Vittoria (chiuso al pubblico). Siti noti e inseriti nei percorsi di ogni turista in visita a Trieste.
Oltre 1 milione le presenze turistiche nel 2011, attorno al 90% l'indice di gradimento. Dati destinati entrambi a scendere se non si interviene, subito, per rendere accessibili e presentabili i luoghi-simbolo della nostra città.
Le competenze sono spalmate fra Enti diversi, tra cui due Ministeri. È l'occasione, per i parlamentari triestini, di dimostrare di essere capaci di agire.
Intervengano urgentemente, tutti insieme e senza distinzioni politiche, presso l'Esecutivo affinché situazioni imbarazzanti e dannose per Trieste trovino soluzioni immediate.
Diversamente la città potrebbe pagare un prezzo altissimo già dall'anno prossimo in termini di calo di arrivi e presenze turistiche. Sarebbe un delitto, che vanificherebbe il lavoro e l'impegno profusi per far crescere di oltre il 50% - nel quinquennio 2006-2011 - il comparto del turismo a Trieste.
L'elenco comprende Parco e Castello di Miramare (degrado), Tram di Opicina (inattivo), Faro della Vittoria (chiuso al pubblico). Siti noti e inseriti nei percorsi di ogni turista in visita a Trieste.
Oltre 1 milione le presenze turistiche nel 2011, attorno al 90% l'indice di gradimento. Dati destinati entrambi a scendere se non si interviene, subito, per rendere accessibili e presentabili i luoghi-simbolo della nostra città.
Le competenze sono spalmate fra Enti diversi, tra cui due Ministeri. È l'occasione, per i parlamentari triestini, di dimostrare di essere capaci di agire.
Intervengano urgentemente, tutti insieme e senza distinzioni politiche, presso l'Esecutivo affinché situazioni imbarazzanti e dannose per Trieste trovino soluzioni immediate.
Diversamente la città potrebbe pagare un prezzo altissimo già dall'anno prossimo in termini di calo di arrivi e presenze turistiche. Sarebbe un delitto, che vanificherebbe il lavoro e l'impegno profusi per far crescere di oltre il 50% - nel quinquennio 2006-2011 - il comparto del turismo a Trieste.
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