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PENSIONI D'ORO? METTIAMOCI UN CROSETTO SOPRA.


"Ladri", "Tutti a casa", "Basta con la casta".

Piace un post che inizia così? A me no.

Perché è vero che c'è una parte della politica (bipartisan) che vive fuori dal mondo, che fa danni, che ha perduto ogni briciola di credibilità, che non ha mai lavorato e che bada esclusivamente ai propri fini personali.

Ma è altrettanto vero che esiste una componente sana, che mette al primo posto gli interessi generali, che agisce secondo il normale sentire di ogni cittadino ragionante e ragionevole.

Guido Crosetto fa parte della seconda specie. Parlamentare del PdL, già sottosegretario nell'ultimo governo Berlusconi, ha fatto una proposta normale. E sappiamo quanto la normalità, di questi tempi, sia rivoluzionaria.

Crosetto ha chiesto un taglio alle "pensioni d'oro".
Non oltre i 6.000 euro netti mensili per le pensioni erogate in base al sistema retributivo. Facendo salve quelle corrisposte esclusivamente in base al sistema contributivo. Limite a 10.000 euro, invece, in caso di cumulo con altri trattamenti pensionistici erogati da gestioni previdenziali pubbliche in base al sistema retributivo.

Cifre non da poco, certo. Ma comunque ben al di sotto di ingiustificati trattamenti da nababbo di cui molti godono, ancorché senza meriti (e versamenti) particolari.

Applausi e approvazione a furor di popolo? No, perché il governo Monti ha espresso parere negativo agli emendamenti dell'on. Crosetto. Che però non demorde. Gli è stato garantito che il tema verrà ripreso nel decreto, in preparazione, sulla revisione della spesa pubblica. Attendiamo e speriamo.

Ma, intanto, riconosciamo il merito di chi ha portato avanti un'azione politica concreta e di buon senso.

E prima di imbracciare i forconi e colpire nel mucchio, svolgiamo il nostro ruolo di elettori. Informandoci e individuando chi lavora nell'interesse dei cittadini e chi no. Premiando i primi e bocciando i secondi.

Costruire un'Italia migliore passa anche attraverso questa consapevole analisi. Crosetto non è un caso isolato, per fortuna. A noi il compito di individuare altri come lui e sostenerli nelle loro e nostre battaglie.

Sarà molto più utile che impiegare energie in urla indistinte e proteste generalizzate.
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