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COMUNE TRIESTE: LAVORI EDILI SENZA GARA PER 190MILA EURO A DITTA LOMBARDA.








COMUNE DI TRIESTE: AFFIDAMENTO DI LAVORI EDILI SENZA GARA PER 190MILA EURO A DITTA LOMBARDA. ALTRO CHE "APPALTI A KM. 0"!

11 luglio 2016

Le parole magiche sono "somma urgenza". Al verificarsi di una situazione improvvisa, la legge consente all'Ente pubblico di affidare i lavori di ripristino direttamente, senza gara. Uno spandimento, un crollo, uno smottamento si affrontano, solitamente, con tale eccezionale procedura.

Qui è il caso di due scuole triestine dai soffitti pericolanti: la "Tuttibimbi" di via Caboro e la "Roli" di Borgo San Sergio. Necessità di intervenire rapidamente per garantire la sicurezza di docenti e allievi.

Il primo intervento vale 54.600 euro e viene affidato alla ditta triestina Secor. 

Il secondo è ben più sostanzioso: 190.000 euro e parrebbe includere, a quanto si legge, interventi urgenti anche nelle scuole "Caprin" e "Dante Alighieri", che però sono già interessate dal cantiere di ristrutturazione. Gli unici verbali di somma urgenza allegati alla determina -  con la quale si affidano i lavori senza gara - riguardano stranamente solo le scuole "Tuttibimbi" e "Roli". Non altre.

Ma, dicevamo, 190mila euro per lavori affidati (direttamente) a chi? All'impresa lombarda Sicurtecto di Cusano Milanino

Con buona pace dei proclami e delle promesse degli ultimi anni: "precedenza ai nostri artigiani locali, appalti alle ditte triestine in tutti i casi in cui le norme di legge lo consentano!"

Invece siamo alle solite: il Comune prosegue a predicare bene per razzolare male. E a penalizzare le imprese triestine che, amara ironia, sono quelle che con le loro tasse pagano, di fatto, le fatture di chi viene portato qui dal Comune-esattore per sottrarre loro il lavoro.

Aggiungiamo pure anche il danno dell'IVA. Che, laddove versata nella nostra Regione da ditte qui operanti, ritorna per i 6/10 in servizi per i cittadini. Se versata da ditte con sede altrove, invece, se ne va e basta.

La Confartigianato triestina, e gli artigiani edili locali in generale, più volte avevano sollecitato il Comune di Trieste a tenere da conto le imprese locali, già falcidiate dalla crisi del settore. 

Evidentemente l'appello è entrato da un'orecchio, ma è prontamente uscito dall'altro.



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