Paolo Rovis, coordinatore provinciale NCD Trieste. |
"All'esordio elettorale, il Nuovo Centro Destra locale sfiora l'8% ed è la quarta forza politica del territorio: merito di una candidatura forte, quella di Roberto Dipiazza, e di un grande lavoro svolto in appena 180 giorni dai nostri rappresentanti negli Enti Locali, dagli iscritti ai Circoli NCD in tutta la provincia e da "Un'Altra Regione"."
Sintetizza così Paolo Rovis, coordinatore provinciale triestino del Nuovo Centro Destra, l'esito locale delle consultazioni Europee.
"L'avevamo annunciato sei mesi fa, quando costituimmo il Nuovo Centro Destra a Trieste: dicemmo che saremmo stati la vitamina che farà rinvigorire il centrodestra triestino. E così è stato. Grazie a noi "- aggiunge Rovis -" altri partiti di "area" si sono impegnati a fondo in una campagna per le Europee solitamente stantia, schierando candidature locali vere. A dimostrazione che la sana concorrenza fa bene a tutti."
Ma nel Nuovo Centro Destra triestino si guarda già avanti. "Chiudiamo un campionato in cui, per regola, ognuno compete per conto suo e pensiamo già alle prossime sfide, dove si gioca a squadre. Se guardiamo nell'area del centrodestra, possiamo contare fin d'ora su un consenso complessivo che supera il 30%. È nostro preciso dovere costruire le condizioni affinché questo potenziale cresca e formi un'unica massa critica elettoralmente competitiva. Lo dobbiamo ai nostri elettori e ai cittadini che, al di là del fenomeno Renzi, non condividono le politiche locali della sinistra."
Il modello cui ispirarsi è, secondo il Nuovo Centro Destra triestino, "quello già sperimentato con successo della Casa della Libertà, una coalizione plurale ma unita, che in passato ha conseguito risultati paragonabili a quelli odierni di Renzi". Implementando il metodo delle primarie di coalizione, obiettivo caratteristico del NCD (inserito persino nello Statuto) e offrendo ai cittadini un programma chiaro e condiviso.
"Noi indossiamo già la tuta da lavoro per costruire." - ha concluso Rovis - "Non ci servono estemporanei o riciclati capicantiere ma operai come noi, disposti a lavorare in prima persona per un centrodestra di nuovo credibile, competitivo, in grado di dare risposte vere e concrete ai cittadini".
"L'avevamo annunciato sei mesi fa, quando costituimmo il Nuovo Centro Destra a Trieste: dicemmo che saremmo stati la vitamina che farà rinvigorire il centrodestra triestino. E così è stato. Grazie a noi "- aggiunge Rovis -" altri partiti di "area" si sono impegnati a fondo in una campagna per le Europee solitamente stantia, schierando candidature locali vere. A dimostrazione che la sana concorrenza fa bene a tutti."
Ma nel Nuovo Centro Destra triestino si guarda già avanti. "Chiudiamo un campionato in cui, per regola, ognuno compete per conto suo e pensiamo già alle prossime sfide, dove si gioca a squadre. Se guardiamo nell'area del centrodestra, possiamo contare fin d'ora su un consenso complessivo che supera il 30%. È nostro preciso dovere costruire le condizioni affinché questo potenziale cresca e formi un'unica massa critica elettoralmente competitiva. Lo dobbiamo ai nostri elettori e ai cittadini che, al di là del fenomeno Renzi, non condividono le politiche locali della sinistra."
Il modello cui ispirarsi è, secondo il Nuovo Centro Destra triestino, "quello già sperimentato con successo della Casa della Libertà, una coalizione plurale ma unita, che in passato ha conseguito risultati paragonabili a quelli odierni di Renzi". Implementando il metodo delle primarie di coalizione, obiettivo caratteristico del NCD (inserito persino nello Statuto) e offrendo ai cittadini un programma chiaro e condiviso.
"Noi indossiamo già la tuta da lavoro per costruire." - ha concluso Rovis - "Non ci servono estemporanei o riciclati capicantiere ma operai come noi, disposti a lavorare in prima persona per un centrodestra di nuovo credibile, competitivo, in grado di dare risposte vere e concrete ai cittadini".
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