16 feb 2012

RIGASSIFICATORE: A TRIESTE NON ABBIAMO L'ANELLO AL NASO.


Il "no" del Popolo della Libertà di Trieste al progetto presentato da Gas Natural per la realizzazione di un rigassificatore a Zaule è motivato e naturale.

Lontani dalla sindrome "Nimby", abbiamo sempre avuto un approccio propositivo al tema. Per sette lunghi anni. Da cittadini e amministratori abbiamo chiesto di avere tutti gli elementi per poter esprimere una posizione consapevole. Il che significa, sostanzialmente, un'accurata e reale analisi costi/benefici.

Volevamo avere garanzie sull'impatto ambientale, a tutela dell'ecosistema marino del nostro golfo. Certezze sulla compatibilità con i traffici portuali merci, ro-ro e passeggeri. Impegni chiari sui benefici per il territorio: partecipazione societaria di AcegasAps, sviluppo concreto di attività industriali legate alla filiera del freddo, con creazione di nuovi, stabili posti di lavoro. Royalties da destinare a servizi per i cittadini. Fornitura a prezzo "agevolato" di gas ai Triestini e al sistema economico-produttivo della provincia di Trieste.

Non abbiamo mai avuto alcuna risposta definitiva. Io stesso, in cinque anni di mandato di assessore allo Sviluppo economico con delega all'Industria, non ho mai avuto il piacere di confrontarmi su questi temi con i proponenti l'impianto di rigassificazione.

L'impressione è di avere ricevuto la stessa considerazione che i "conquistadores" riservavano agli indigeni delle terre sulle quali sbarcavano per la prima volta. Ma a Trieste non abbiamo l'anello al naso, nè la sveglia appesa al collo. La nostra risposta a Gas Natural non poteva, quindi, che essere negativa. Perché non ci siamo fidati, perché Gas Natural non ha fatto nulla per ottenere la fiducia dei cittadini e nostra.

In Aula il nostro voto è stato quindi coerente con il programma amministrativo proposto nel 2011 ai cittadini di Trieste, che sono il nostro primo e più importante riferimento.

2 commenti:

  1. A costo di sembrare noioso e ripetitivo, sono d'accordo su tutta la linea perchè, da tecnico/ingegnere sono un convinto sostenitore della bontà tecnologica di questi impianti, ma da amministratori è più che corretto, anzi fondamentale, valutare l'esito dell'analisi costi/benefici. Ad oggi questo esito non va a favore di Gas Natural.

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  2. Rigassificatori dove e come ???

    Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d'approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l'esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti, ma:

    • La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le aree urbane circostanti e per il comparto industriale.

    • Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbe essere inseriti in siti con fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l'equilibrio dell'ecosistema.

    • L'impatto ambientale complessivo dell'opera rigassificatore e metanodotto dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche/occupazionali che l'impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.

    • Le manovre d'avvicinamento / ormeggio e la posizione del pontile d'attracco non dovrebbero assolutamente condizionare "con limitazioni più o meno temporanee l'operatività dello Scalo" e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.

    Sarebbe opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull'idoneità del progetto, prima di concedere le opportune autorizzazioni per la realizzazione di un impianto di rigassificazione sul Litorale Triestino in prossimità del Canale Navigabile, venisse anche avviato un serio approfondimento in merito a quelle che "attualmente nel mondo" sono le tecnologie più innovative in termini di trasporto e rigassificazione del G.N.L., per non rischiare che il nostro impianto nasca già obsoleto e quindi difficilmente interfacciabile con quelle che saranno le future tendenze del mercato.

    Comunque rimanendo sempre in tema dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d'approvvigionamento energetico, sarebbe opportuno che nella nostra Regione venga debitamente - affrontato - approfondito - finanziato - lo sviluppo- del solare – del geotermico – dell’eolico – della centrali idroelettriche cercando di ottimizzare lo sfruttamento delle non trascurabili potenzialità dei piccoli/grandi invasi naturali ed artificiali -.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

    Nb. Ulteriori approfondimenti sul come sfruttare il nostro frontemare si possono trovare anche visitando il mio sito >>>> triestesuperporto.jimdo.com

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