ATTENZIONE: UN BIGLIETTO BUS POTREBBE COSTARVI FINO A 2 EURO!
LA MANOMISSIONE DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI BIGLIETTI BUS A OPERA DI IGNOTI.
Sono 46 i distributori automatici di biglietti per l’autobus installati a cura della Trieste Trasporti presso le fermate dei mezzi. Utilissimi per chi si trova sprovvisto del titolo di viaggio, soprattutto negli orari in cui le rivendite tradizionali sono chiuse. E facili da usare: basta introdurre le monete e la macchina fornisce il biglietto. E restituisce il resto. Che però, non sempre finisce nelle mani dell’acquirente.
“Ho ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini che lamentavano un possibile guasto ai dispenser, relativamente alla mancata corresponsione del resto” – racconta il consigliere comunale Paolo Rovis – “In realtà, le macchine funzionano benissimo. Ignoti hanno messo in atto un sistema per ostruire la bocchetta che eroga il resto. Le monete si fermano così sopra un invisibile “tappo”. Periodicamente qualcuno passa, toglie il tappo e incassa le monetine trattenute”.
Una truffa quindi. Forse piccola, ma certamente sgradevole. “Finisce che qualcuno si trova a pagare il biglietto anche 2 euro, anziché 1,15 come da tariffa. O anche di più, se inserisce una banconota” – continua Rovis. “Subisce un danno economico e ne imputa la responsabilità, in buona fede, all’incolpevole Trieste Trasporti, in realtà a sua volta vittima di tale pratica illecita”.
“L’Azienda, con il direttore generale Pier Giorgio Luccarini, si è prontamente attivata per fronteggiare il fenomeno e individuare i responsabili – informa Paolo Rovis – in sinergia con la Polizia Locale del Comune di Trieste”. Nel frattempo, per evitare di venire privati delle proprie monete di resto, il consigliere del PdL suggerisce una semplice precauzione. “Prima di introdurre il denaro, accertatevi che la bocchetta sia libera. Otterrete il vostro resto e renderete un servizio a chi viene dopo. È vero che si tratta di pochi spiccioli, ma per molti cittadini anche questi sono importanti. E, comunque, tanti o pochi che siano, è giusto vadano a chi ha il diritto di riceverli e non a qualche “furbetto del distributore””.
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