La slide diffusa da Dipiazza in un video. |
FERRIERA TRIESTE: IL PUNTO DOPO 100 GIORNI DAL CAMBIO A PALAZZO CHEBA.
I dieci punti del "contratto" con i Triestini stipulato da Dipiazza. Quali sono stati rispettati, quali (ancora) no.
Allo scadere dei primi 100 giorni di mandato, il sindaco Dipiazza rilascia la lista delle azioni, corredata di segni di spunta, che si era impegnato a svolgere per determinare la chiusura dell'area a caldo della Ferriera. Secondo l'autovalutazione sindacale, quasi tutto è stato fatto e quel poco che mancherebbe è "work in progress".
Partiamo da questi ultimi.
Due interventi sono ancora in corso. Le analisi delle polveri dei siti inquinati (giardini) e la redazione del Piano Comunale di Classificazione Acustica. Su quest'ultimo Trieste è in ritardo di anni e si trova in compagnia di altri 55 comuni del FVG (su 216) il cui iter non è mai iniziato (fonte Arpa). L'approvazione del Pcca richiede un tempo più vicino all'anno che ai mesi.
Colore giallo confermato.
Tre impegni sono stati incontestabilmente mantenuti.
Il coinvolgimento di associazioni e comitati - con relativa condivisione di responsabilità - è costante.
La potatura degli alberi sopra le centraline è stata effettuata (dall'Arpa).
Una richiesta di revisione dell'Aia è stata inviata al competente Servizio regionale. Che l'ha rigettata.
Tre spunte verdi confermate.
Ma il segno verde di "fatto!" accompagna anche i rimanenti 5 punti. Vediamoli.
C'è una "verifica procedure per arrivare a chiusura area a caldo". È sparito, rispetto al "contratto" stipulato in tv, l'impegno alla "stesura del cronoprogramma (tempi/azioni)" per raggiungere l'obiettivo.
La verifica è stata eseguita sicuramente - almeno come istruttoria per la richiesta di revisione Aia -, ma del cronoprogramma non c'è notizia.
Quindi: giallo tendente al rosso.
I punti 3 e 4 prevedono verifiche dell'Adp, valutazione su legittimità di eventuali ordinanze, revisione del posizionamento delle centraline. Non si conoscono gli esiti di verifiche e valutazioni, non è stata data prova che siano state svolte, le centraline sono dov'erano prima.
Colore rosso.
C'era da verificare la possibilità di acquisto (da parte del Comune) e del controllo (Comune + associazioni) di una nuova centralina.
Se verifica c'è stata e con quali conclusioni, non è dato saperlo. Teniamo conto che il Comune può utilizzare risorse solo per perseguire le proprie finalità istituzionali. E le rilevazioni della qualità dell'aria non sono fra queste.
Perciò: rosso.
L'ultimo impegno riguardava la verifica dell'iter autorizzativo per la costruzione del nuovo capannone del laminatoio e lo stato dell'arte del barrieramento a mare e della captazione delle acque di falda.
Sul capannone la verifica si può fare in pochi minuti. Sarà stata sicuramente eseguita, ma il risultato non è stato comunicato.
Le opere di tutela ambientale sono quelle previste dall'Adp (di cui il Comune NON è sottoscrittore), da effettuare su aree demaniali e assistite da fondi pubblici. Il controllo degli interventi spetta a Ministero Ambiente e Regione FVG, il Comune non ha né strumenti né competenze, né interesse diretto per eseguirli.
Anche qui, un po' di giallo ma prevalentemente rosso.
Conclusioni. Entro la data promessa, tre impegni puntualmente rispettati su dieci. Fuori programma, la selezione di un consulente tecnico da dedicare esclusivamente al tema Ferriera. Un atto coerente con l'impegno politico preso e quindi positivo.
La durata pluriennale dell'incarico in via di affidamento, però, lascia intendere che si preveda un percorso molto lungo.
Due interventi sono ancora in corso. Le analisi delle polveri dei siti inquinati (giardini) e la redazione del Piano Comunale di Classificazione Acustica. Su quest'ultimo Trieste è in ritardo di anni e si trova in compagnia di altri 55 comuni del FVG (su 216) il cui iter non è mai iniziato (fonte Arpa). L'approvazione del Pcca richiede un tempo più vicino all'anno che ai mesi.
Colore giallo confermato.
Tre impegni sono stati incontestabilmente mantenuti.
Il coinvolgimento di associazioni e comitati - con relativa condivisione di responsabilità - è costante.
La potatura degli alberi sopra le centraline è stata effettuata (dall'Arpa).
Una richiesta di revisione dell'Aia è stata inviata al competente Servizio regionale. Che l'ha rigettata.
Tre spunte verdi confermate.
Ma il segno verde di "fatto!" accompagna anche i rimanenti 5 punti. Vediamoli.
C'è una "verifica procedure per arrivare a chiusura area a caldo". È sparito, rispetto al "contratto" stipulato in tv, l'impegno alla "stesura del cronoprogramma (tempi/azioni)" per raggiungere l'obiettivo.
La verifica è stata eseguita sicuramente - almeno come istruttoria per la richiesta di revisione Aia -, ma del cronoprogramma non c'è notizia.
Quindi: giallo tendente al rosso.
I punti 3 e 4 prevedono verifiche dell'Adp, valutazione su legittimità di eventuali ordinanze, revisione del posizionamento delle centraline. Non si conoscono gli esiti di verifiche e valutazioni, non è stata data prova che siano state svolte, le centraline sono dov'erano prima.
Colore rosso.
C'era da verificare la possibilità di acquisto (da parte del Comune) e del controllo (Comune + associazioni) di una nuova centralina.
Se verifica c'è stata e con quali conclusioni, non è dato saperlo. Teniamo conto che il Comune può utilizzare risorse solo per perseguire le proprie finalità istituzionali. E le rilevazioni della qualità dell'aria non sono fra queste.
Perciò: rosso.
L'ultimo impegno riguardava la verifica dell'iter autorizzativo per la costruzione del nuovo capannone del laminatoio e lo stato dell'arte del barrieramento a mare e della captazione delle acque di falda.
Sul capannone la verifica si può fare in pochi minuti. Sarà stata sicuramente eseguita, ma il risultato non è stato comunicato.
Le opere di tutela ambientale sono quelle previste dall'Adp (di cui il Comune NON è sottoscrittore), da effettuare su aree demaniali e assistite da fondi pubblici. Il controllo degli interventi spetta a Ministero Ambiente e Regione FVG, il Comune non ha né strumenti né competenze, né interesse diretto per eseguirli.
Anche qui, un po' di giallo ma prevalentemente rosso.
Conclusioni. Entro la data promessa, tre impegni puntualmente rispettati su dieci. Fuori programma, la selezione di un consulente tecnico da dedicare esclusivamente al tema Ferriera. Un atto coerente con l'impegno politico preso e quindi positivo.
La durata pluriennale dell'incarico in via di affidamento, però, lascia intendere che si preveda un percorso molto lungo.
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Naturalmente va anche riconosciuto che i primi 100 giorni sono un tempo troppo breve per dare qualsiasi giudizio di merito sulla realizzazione di un programma amministrativo costruito per svilupparsi in 5 anni. Quindi tutto è, in realtà, un work in progress.
L'asticella del centesimo giorno di mandato non è però stata inventata. Era parte integrante di un preciso impegno pubblico assunto nei confronti della città intera da Roberto Dipiazza. Spontaneamente.
I dieci punti del programma elettorale di Roberto Dipiazza. |
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