TRIESTE CITTÀ-PORTO AUTONOMA: SE NE DISCUTERÀ IN CONSIGLIO COMUNALE.
Paolo Rovis: "Iniziare un ragionamento su un assetto speciale per Trieste".
La possibilità data dalla concomitanza di due riforme: quelle degli Enti Locali e delle Autorità Portuali.
17 aprile 2015
Un unico territorio, quello triestino-giuliano. Un unico organo amministrativo per gestire sia la città che il porto. Uno statuto che preveda forte autonomia. Insomma, una "Trieste città-porto autonoma".
Un modello condivisibile? Raggiungibile? Non lo so, ma l'occasione potrebbe essere propizia per iniziare un ragionamento.
Vi è infatti la rara concomitanza di due livelli di riassetto istituzionale. Quello degli Enti Locali della nostra regione, dopo l'abolizione delle Province, e quello delle Autorità Portuali su scala nazionale. Se facessimo confluire i due percorsi in un unico disegno per Trieste, potremmo pensare di dar vita a un modello speciale e innovativo, simile a quello delle città anseatiche - vedi Amburgo - che è stato ed è motore di grande sviluppo economico, portuale, urbano.
Affinché tale ragionamento non rimanga solo una chiacchiera da bar - o da blog! - ho presentato un documento in Consiglio comunale, nel quale si invita a esplorare concretamente tale possibilità.
Comunque la si pensi, credo importante non far sfuggire l'occasione favorevole. Che non c'era in passato e difficilmente si ripresenterà in futuro.
Qui sotto, il testo integrale della mozione.
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