L'assessore Umberto Laureni (SEL) elenca azioni svolte e cita il risultato raggiunto con la raccolta differenziata: il 40%, un abbondante 15% in più rispetto al passato, grazie alla raccolta separata dell'umido. Bello, tutti felici? Vediamo.
Ho posto una domanda semplice: di quali benefici, ambientali o economici, possono godere ora i Triestini a seguito dell'introduzione della raccolta differenziata dell'umido?
La risposta è stata vaga. "È un fatto culturale", ha motivato l'assessore all'Ambiente. Ok, ma al di là della cultura (con la quale, diceva qualcuno, non si mangia e se parliamo di rifiuti si mangia ancora meno), i vantaggi concreti quali sono? "Il costo a tonnellata del centro di compostaggio è inferiore rispetto al termovalorizzatore", c'ha provato l'assessore.
Si, ma la raccolta costa enormemente di più, quindi l'operazione è in perdita. O, meglio, è in pari perché ai Triestini è stata imposta una Tari più cara. E, dal punto di vista ambientale, il termovalorizzatore lavora comunque a pieno ritmo: se si sottraggono rifiuti "triestini", infatti, se ne importano altrettanti da altre province.
"Non gettiamo nemmeno un grammo di rifiuto in discarica", ha sentenziato Laureni. Verissimo, ma questo accade da decenni e non c'entra con l'umido. Da questo aspetto, siamo sempre stati una città modello.
Quindi, alla seconda ripetizione della mia domanda, la resa: non è stato elencato alcun beneficio. Nè ambientale, né economico. Nessuno.
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