Guido Crosetto, candidato primarie PdL |
Guido Crosetto: «Discontinuità e facce nuove presentabili»
Intervista di Marina Nemeth
"Il Piccolo", 22 novembre 2012
«L’affollamento dei candidati alle primarie del Pdl? Per una certa quota si tratta di gente che vuole qualche giorno di esposizione mediatica e ha deciso di presentare la sua candidatura. Poi bisogna vedere se riuscirà raccogliere 10mila firme per presentarsi. Diecimila firme vere!» sottolinea il deputato Guido Crosetto, in lizza pure lui.
Lei le ha già raccolte?
Certo, e anche con l’aiuto di un consigliere comunale di Trieste, Paolo Rovis, che si è reso disponibile ad aiutarmi.
È confermato che le primarie nel Pdl si faranno. Alfano è chiaro che le vuole. Ma Berlusconi sta remando contro?
Non mi pare. Ogni candidato ha un sua motivazione ragionevole. Alcune più partitiche altre più programmatiche. Mi presento per portare avanti temi che sostengo da un anno e mezzo, la discontinuità rispetto ad una politica economica distruttiva. Meloni lotta per un significativo cambiamento interno. La Santanché per una battaglia no euro. Galan per una lotta liberale.
Messa così mi pare che si crei una certa confusione nell’elettorato.
A sinistra i cinque competitori non hanno creato confusione e se ne rimarranno altrettanti nel Pdl potranno parlare al centro in modo diverso, per esempio sulla differenza fra montiani e non montiani.
E chi è fra i candidati il più montiano?
Senza dubbio Alfano.
La candidatura della Meloni rischia di spaccare la componente degli ex An?
Sicuramente. Del resto è una compagine che non si può ignorare all’inteno del partito. Ha una sua legittimità e una sua storia. Detto questo la Meloni sulla sua battaglia per un ricambio della classe dirigente mi trova d’accordo. E penso che si dovrà trovare un accordo con Alfano. Il segretario deve prendere posizione rispetto a un vecchio apparato che va cambiato. Non può proporsi come il difensore del vecchio, che ha stufato gli elettori e anche noi del partito. Un po’ come Bersani e Renzi.
Ma in contrapposizione con Berlusconi?
Berlusconi sta osservando quello che succede. Non ha problemi politici sulle primarie, ma solo organizzativi. Mettere in campo quello che il Pd ha fatto in un anno e mezzo è quasi impossibile. Ma la bontà dello strumento nessuno lo mette in discussione.
C’è chi parla di resa dei conti nel Pdl?
A mio avviso è una battaglia di contenuti e di proposte. Da proporre alle gente.
Chi vincerà delineerà un nuovo Pdl?
Questa competizione non è un congresso di partito. Per proporre nuovi modelli di partito si fanno i congressi.
Ma almeno un programma diverso?
Certo, e nuove facce presentabili.
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