C’è un’Italia che
amiamo. E c’è un’Italia che vorremmo fosse diversa: è quella dei cittadini
considerati sudditi e dei disservizi.
Come questa, che vede protagonista il
documento più indispensabile per (quasi) tutti dopo la carta d’identità: la
patente di guida. La quale,
come ogni cosa terrena, prima o poi scade. Ma questa può venire rinnovata.
Bastano un modulo da compilare, una visita medica, una marca da bollo e 75 euro
pronta cassa. Puoi continuare a circolare con un foglio provvisorio, ché il
bollino da appiccicare sul tuo documento, a conferma della rinnovata validità,
ti arriva a casa. “30-40 giorni” – ti avvertono – “spedito direttamente dal
Ministero dei Trasporti”. Invece i giorni diventano 60 e più e dal Ministero,
anziché l’agognato adesivo, spediscono una circolare imbarazzata. E
imbarazzante. Indirizzata a vari Enti territoriali.
“L’erogazione
del servizio di postalizzazione dei tagliandi relativi al rinnovo di validità,
del cambio di residenza, nonché della comunicazione della decurtazione del
punteggio, è sospeso a causa dell’indisponibilità delle necessarie risorse
finanziarie”, annuncia il
Direttore generale.
Avete capito
bene: non ci sono i soldi per spedire le agognate missive.
Quindi, cari
cittadini, non aspettatevi posta dal Ministero Trasporti. Il quale esterna una
sorta di rammarico aggiungendo che “Sono altresì noti i disagi che ciò
arreca all’utenza, che legittimamente reclama l’erogazione di un servizio che
questa Amministrazione – per causa di forza maggiore e fino all’assegnazione di
nuove risorse – non è in grado di corrispondere.” Vorrebbero ma non possono, insomma. Quindi,
suggeriscono i rimedi.
Se devi recuperare
i punti patente, ti basta presentarti alla scuola guida con una stampata della
tua situazione, scaricata da un sito internet. E fin qui va bene, è anche più
semplice di prima.
Se invece hai
rinnovato la patente o cambiato residenza, son dolori. Perché non c’è
alternativa semplice al tagliandino da appiccicare. Il quale, per ironia della sorte, è bell’e
pronto in qualche ufficio romano. Ma non ci sono i soldi per spedirtelo a casa.
E perciò: “Non
residua altra soluzione che procedere all’emissione di un duplicato di patente”. Naturalmente solo “a fronte di rituale
richiesta” e pagando “gli
importi di tariffe e diritti previsti dalla legislazione vigente”.
Quindi aggiungendo
altri soldi a quelli già versati
per il rinnovo o per il cambio di residenza. Si ottiene così – entro un termine
peraltro non specificato - un duplicato di cui non ci sarebbe bisogno, al posto
di un tagliandino obbligatorio (e già pagato) che è lì pronto ma non può venire
recapitato perché non ci sono i soldi per spedirlo.
Ma non è finita
qui. A fronte dell’ennesima vessazione, uno magari vorrebbe scapparsene
all’estero per sempre. Ok, ma non alla guida della propria automobile. Senza
adesivo e senza duplicato, ancorché la patente sia rinnovata e valida, la
circolazione è consentita solo in Italia.
Un problema non da
poco per chi vive in prossimità dei confini nazionali e, quindi, anche dalle
nostre parti. Slovenia, Croazia, Austria cancellate dalle mete di lavoro,
visita, svago. Centinaia di cittadini si vedono compresso un diritto sacrosanto:
quello di spostarsi con la propria vettura ovunque lo si ritenga. E decine di
scuole-guida devono fronteggiare, senza colpa alcuna, le giuste proteste dei
propri clienti.
Se ogni limite ha
una pazienza, come sosteneva il geniale principe de Curtis, qui il limite è
superato e la pazienza finita. Invito pertanto gli Enti del territorio
triestino – Motorizzazione Civile, Regione, Provincia, Aci che per competenze
sono in stretti rapporti con il Ministero dei Trasporti – a fare tutte le
pressioni necessarie per risolvere la sconcertante situazione in tempi
rapidissimi.
Da parte mia ho
interessato della vicenda un caro amico, nella sua veste di senatore triestino
della Repubblica, affinché possa intraprendere le iniziative parlamentari che
ritiene opportune. Confesso
di avere anche personalmente subìto il disservizio, avendo atteso invano, come
altre centinaia di Italiani, di trovare nella cassetta postale il tagliandino
per la mia patente rinnovata. Ma direi che quello che è (anche) il mio
interesse è ben compensato dal fatto che chi si attiverà a Roma a tutela del
diritto di molti automobilisti è noto per non aver mai voluto conseguire la
patente di guida…
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Provare per credere: a questo link la circolare del Ministero Trasporti.
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