8 ott 2010

La "Fontana del Nettuno" restaurata e ricollocata in piazza della Borsa. Da oggi di nuovo funzionante.

Ha ripreso a funzionare la "Fontana del Nettuno", completamente restaurata e ricollocata nella sua posizione originale, in piazza della Borsa, a sua volta ormai quasi interamente ripavimentata.

Un intervento complessivo deciso dal Comune di Trieste per ridare l'antico lustro all'originale piazza, di forma triangolare, che "introduce" a piazza Unità d'Italia.

Con questo intervento si può dire conclusa l'opera di riqualificazione del "cuore" di Trieste: aree pedonali più estese, palazzi valorizzati, maggiore qualità ambientale a beneficio dei cittadini e dei sempre più numerosi turisti.

Di seguito una breve storia della Fontana, tratta dal sito del Comune di Trieste.

nettuno3.jpgIl 24 marzo 1755 il primo tenente d'artiglieria ingegnere Giovanni Corrado de Gerhard, direttore della Commissione alle Fabriche, stese con Giovanni Mazzoleni l'accordo "per l'erezione d'una fontana vicino al Canal Piccolo nella Città Teresa". Il contratto, approvato il 5 aprile dal capitano civile e comandante militare conte de Hamilton, prevedeva la realizzazione dell'opera a norma di un disegno generale, a cui lo scultore doveva attenersi non solo nelle dimensioni indicate, ma soprattutto nell'aspetto del gruppo scultoreo.All'epoca, il luogo sul quale venne eretta questa elegante fontana era un'area appena interrata che sul lato verso la Città Vecchia era delimitata dal tracciato delle mura medievali, fatte demolire con decreto del 1749 dall'imperatrice Maria Teresa, e l'unico grande edificio allora esistente era quello della Dogana (1750-54). Quest'ultimo si presentava come un'estesa costruzione di forme lineari, decorata unicamente da un ampio balcone sovrapposto al portale di forme settecentesche ed era collocato sul fondo dove ora sorge il Palazzo del Tergesteo. Il sito ancora extraurbano si apriva direttamente verso il mare in linea con il Canal Piccolo, ancora esistente sull'area poi interrata per la costruzione del palazzo della Borsa: sarà quindi molto più tarda la valorizzazione scenografica di questa piazza dalla forma di triangolo irregolare, in cui la fontana si è col tempo trovata in una posizione nè esattamente al centro, nè in un punto funzionalmente coerente alla struttura urbanistica del luogo.

nettuno2.jpg Con il pretesto che "costituiva un forte ingombro alla viabilità", il 9 giugno 1930 la fontana fu tolta dal luogo che l'aveva ospitata per ben 165 anni. Smontata, rimase nei depositi comunali fino a quando, il 30 giugno 1951, la nuova ricostruzione attuata dallo scultore Nino Spagnoli e promossa dalla Società di Minerva - fu inaugurata in piazza Venezia alla presenza del sindaco Gianni Bartoli. Il lavoro di montaggio comportò allo Spagnoli un difficile impegno di restauro e ricostruzione dei numerosi pezzi della fontana, mal conservati o dispersi durante i lunghi trentun'anni di deposito.
La fontana fu collocata nel punto in cui sorgeva il monumento a Ferdinando Massimiliano, da qui allontanato per motivi politici nel 1920. Bene si inserì questa fontana, circondata da un piccolo giardino munito di comode panchine tra alberi e fiori, in una piazza dal limpido scenario sul mare aperto, degno dello sguardo dominatore del dio Nettuno.

Da oggi, la Fontana ha ripreso a funzionare nella sua collocazione originaria, in piazza della Borsa.

5 commenti:

  1. Buongiorno, per alleviare i problemi dei parcheggi per i pullman dei turisti a miramare non si potrebbe riservare la stradina che dal bivio porta verso il castello alla sosta dei pullman invece che delle auto. Almeno una parte o minimo quello slargo che si trova a metà circa??? sarebbe già qualcosa. SArebbe possibile magari anche a Grignano ma da lì prima bisognerebbe creare un accesso per chi ha problemi di mobilità.
    Saluti

    RispondiElimina
  2. E' la soluzione più ovvia. Però questo comporterebbe la perdita di parcheggi e accesso con i mezzi ai frequentatori degli stabilimenti balneari. Se le immagina le polemiche...?

    RispondiElimina
  3. Sicuramente, però 20-30 posti auto su miglialia di persone che vanno ai topolini sposta di poco il problema della carenza delle strutture sulla riviera, mentre una decina di posti pulman per miramare consente di far crescere questo museo che è già a livelli alti e farlo decollare come presenze.

    RispondiElimina
  4. Personalmente sono del tutto d'accordo con lei. Sonderò l'opinione del resto della Giunta e della maggioranza in Consiglio comunale.

    RispondiElimina
  5. mah, più che bagnanti, i posti auto in questione sono usufruiti per 4-5 mesi all' anno gratis dai gestori degli stabilimenti e dai lavoranti, un pò come avviene durante la settimana dietro al Comune, nell'area riservata occupata dai mezzi dei gestori dei locali, dai mezzi dei loro familiari ecc.
    Chi è esercente, dato che può scaricare i costi dell' attività dovrebbe PAGARE il parcheggio, tanto lo scarica dal commercialista..

    RispondiElimina

Il blog di Paolo Rovis.
Notizie, opinioni, politica.
A Trieste e nel Friuli Venezia Giulia.