3 ago 2009

Nel “Bosco dei Lampioni” crescerà un... pastorale triestino!



Uno degli storici “pastorali” triestini potrà venire ammirato alla “Mostra dei giardini – Strada delle sculture 2010” a Rosenheim, terza città più grande dell’Alta Baviera, in Germania, dove verrà realizzato un progetto artistico composto da dieci opere ispirate al tema “Riflessioni sulla natura: acqua, energia e cambiamento climatico”.

L’artista Sonja Vordermaier, che ha già presentato le sue opere in molti musei e gallerie, ha sviluppato il progetto “Il Bosco dei Lampioni” che consiste in un gruppo di lampioni di diverse forme, provenienti da tutto il mondo che costituirà il modello di un giardino selvaggio, posto in una posizione privilegiata nella zona di entrata della Mostra. Il “Bosco dei Lampioni” non unisce soltanto le particolarità di diverse città e culture in modo poetico, ma attraverso una cellula solare realizzata appositamente per questo progetto, diventa simbolo del complesso ciclo di cultura, energia e natura. Ogni singola città, rappresentata da un lampione in questo gruppo artistico, diventerà così ambasciatrice della propria identità, attraverso un’indicazione di provenienza.

La Mostra regionale dei giardini in Germania è molto seguita dal pubblico e nell’anno 2010 è atteso almeno un milione di visitatori.

Trieste parteciperà alla mostra offrendo in comodato gratuito un candelabro storico a pastorale, già precedentemente installato in piazza Venezia ed oggi dismesso.

“Un’ulteriore occasione di visibilità e di conoscenza della nostra città all’estero ed in particolare in Baviera, storico bacino turistico per Trieste” – ha spiegato l’assessore al Turismo del Comune di Trieste Paolo Rovis, che ha concretizzato l’iniziativa. “Queste originali presenze contribuiscono a diffondere la storia peculiare ed il fascino di Trieste” – ha continuato Rovis - “Al pastorale sarà infatti allegato un tabellone esplicativo, realizzato dall’AcegasAps S.p.A., contenente alcune foto di Trieste ed i dettagli illustrativi dei fanali originali e di quelli nuovi, identici ai precedenti, ma costruiti con le nuove tecnologie.”

La singolare ma efficace iniziativa è stata resa possibile dall’azione di collegamento con le istituzioni di Rosenheim svolta dal Goethe-Institut di Trieste e dall’interessamento al tema da parte del consigliere comunale Alessandro Minisini.

2 commenti:

  1. Abbiamo scritto sul blog del sindaco e ci ha consigliato di rivolgerci a Lei. Le poniamo il seguente quesito:
    " Negli ultimi anni abbiamo constatato con piacere notevoli investimenti nell'illuminazione pubblica con risultati pregevoli. Come mai nella zona di Largo Barriera-Itis sono stati posizionati dei punti luce con alimentazione aerea che da anni si cerca di eliminare, ma soprattutto nel giardino tra viale Miramare e Largo Roiano sono stati installati dei discutibili lampioni mai visti a Trieste a fianco degli storici pastorali. Sapendo dei notevoli investimenti programmati con l'acegas per il miglioramento dell'illuminacizione pubblica, ci chiedevamo se non era il caso di sostituire l'alimentazione aerea nella zona sopradescritta e in tutte le future." Grazie

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  2. I lampioni del giardino di viale Miramare sono già stati impiegati in altri giardini comunali. Va rilevato che gli atti vandalici, purtroppo alquanto frequenti, sconsigliano l'utilizzo lampioni più decorativi in tali contesti.
    I corpi illuminanti impiegati sono dotati di ottica conforme alla norma in materia di inquinamento luminoso e sono stati posti in sostituzione di globi obsoleti del tutto difformi da tale punto di vista.

    Per quanto attiene ai punti luce a sospensione della zona Barriera-Itis, si è effettuata la scelta che lei cita in base a queste considerazioni:
    - si trattava di intervenire su impianti di vecchia data particolarmente estesi.
    - la zona è limitrofa al Viale d'annunzio ove sono stati impiegati corpi illuminanti a forma affusolata
    - le strade interessate dall'intervento sono particolarmente trafficate e quindi scavi estesi nella superficie e nel tempo avrebbero comportato non pochi disagi alla circolazione.

    Abbiamo così impiegato corpi illuminanti simili per forma a quelli di viale D'Annunzio, dotati di ottiche più performanti, eliminando il flusso disperso verso l'alto e sostituendo i quattro cavi sospesi in mezzo alla strada con un unico conduttore.
    L'intervento è simile a quello effettuato nella zona di via Cologna e vie limitrofe.

    Ha ragione sul fatto che altri interventi in città presentano una resa estetica superiore, ma ogni zona ha le proprie prerogative e specificità in base alle quali si sceglie la soluzione da adottare.

    Comunque, ritengo che l'intervento sia stato migliorativo in termini di impatto ambientale complessivo, oltre ad aver ridotto di molto il consumo di energia in rapporto all'intensità luminosa prodotta.

    Grazie per l'intervento, un cordiale saluto!

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